«Noi da un punto di vista antropologico siamo certamente disabili a vivere nel mondo e nella società in cui viviamo perché lo confermano medici, psicologi, il nostro corpo, la nostra psiche si è plasmata in un ambiente che è radicalmente diverso da quello in cui noi viviamo e l’evoluzione della società ha proceduto molto più rapidamente dell’evoluzione della specie».

iuseppe Pontiggia è il primo scrittore che «La Libreria di Dora» intervista (in collaborazione con la Biblioteca Comunale di Peschiera Borromeo, Milano) nel momento in cui sta percorrendo un segmento apicale della sua carriera letteraria. Il titolo del suo libro, Nati due volte, rieccheggia quello non meno paradossale di un famoso libro di Jan Fleming, autore del personaggio di 007: Si vive solo due volte, romanzo che fu anche un film di grande successo commerciale. La cosa sarebbe irrilevante se il parallelo non fosse a sua volta così paradossalmente dissonante. Se infatti la forma e la prestanza fisica (e anche la fatuità) di James Bond sono proverbiali, Paolo, il personaggio intorno a cui s'impernia la trama di Nati due volte è un ragazzo affetto da «tetraparesi spastica distonica» – il che lo piomba nella maniera più prosaica (ma non per questo meno eroica) nella difficoltosa realtà di un «soggetto» disabile. Tipico di Pontiggia, maestro dell'ironia, dell'antinomia e dell'assurdo quotidiano.

Novità in libreria
Dicembre 2000
Il libro, appena uscito, è volato subito verso le vette delle classifiche di vendita, raggiungendo la prima posizione – il che fa di esso un bestseller a tutti gli effetti.

Questo ci fa riflettere sulla funzionalità di certe istruzioni per cucinare libri di successo precotti. Ci fa riflettere anche sulle mistificazioni, sui pregiudizi e sui luoghi comuni che circondano i lettori di bestseller, o forse soltanto i lettori. Del resto, anche questa riflessione, in fondo, è un luogo comune.

Bando alle ciance. Siamo grati a Giuseppe Pontiggia per diversi motivi: prima di tutto per aver scritto questo libro, che è un libro di grande eticità e serietà, oltre a essere un'opera letteraria. E gli siamo grati per aver concesso, con l'intervista, a «La Libreria di Dora», in occasione della ricorrenza del primo anniversario della messa in rete del nostro sito (23 dicembre 1999 - 23 dicembre 2000), di condividere per un attimo con lui la vertigine che si prova mentre si naviga a rotta di collo sull'onda irresistibile del successo.

D. Anche in questa sua ultima opera Nati due volte la lingua che lei propone è essenziale, scarna, molto precisa, ma proprio per questo potentemente incisiva. Quale obiettivo si propone utilizzando questo linguaggio?

Di arrivare all’essenziale. Quello che mi propongo è una radicalità di linguaggio che non significa povertà, ma significa piena responsabilità di tutto ciò che si dice, anche tentando percorsi inventivi, associazioni sconcertanti, metafore nuove, percorsi possibilmente sorprendenti anche per me. Non lo intendo cioè come una povertà del mezzo linguistico, ma al contrario come un impiego tanto più efficace, quanto più aderente e preciso delle potenzialità linguistiche.

D. Il suo linguaggio vuole essere anche uno specchio di un’essenzialità di essere? Di un modo puro di essere…

Sì.

D. A me ha comunicato pulizia morale.

Sì. Direi che soprattutto in questo romanzo ho cercato nella voce della narrazione la vicinanza più stretta con la mia voce personale, ma non in un senso autobiografico o in un senso narcisistico, ma nel senso piuttosto di un’identificazione etica, di un’adesione emotiva e intellettuale piena. Non possiamo cercare la verità assoluta. Seguire, anche in ogni pagina, in ogni frase, in ogni parola, la verità del linguaggio, penso che determini nel lettore un coinvolgimento che nasce dal proprio rispecchiamento in ciò che dice lo scrittore.

D. A proposito di linguaggio c’è una frase a p. 193: «L’Hotel monumentale e babilonico. Ma chi è mai stato a Babele?» Babilonia in senso biblico è il luogo della perdizione, mentre Babele è solitamente associata ad una confusione di carattere linguistico. E’ abbastanza particolare questa associazione.

In effetti, non so se la lascerò in un’edizione ulteriore del romanzo, perché per me significava un’intersezione di prospettiva arcaica, biblica, di monumentalità architettonica e di confusione linguistica. Però qualche lettore, in realtà pochissimi, attenti a queste distinzioni, l’ha percepita come una distrazione. Io non l’ho pensata. Pensavo che da Babilonia si passasse a Babele più agevolmente. Comunque l’intenzione era quella.

D. Di associare la confusione linguistica alla perdizione

Sì.

D. C’è riuscito

Non so quanti…

D. E’ prevista una nuova edizione a breve?

Beh, adesso ne hanno già fatte parecchie. A breve farò questo cambiamento

D. C’è chi afferma, in relazione ad alcune tendenze della politica, che i veri leader dovrebbero essere guide del popolo, non seguire i suoi desideri in base all’ultimo sondaggio. Anche nell’ambito del mondo letterario prevalgono queste logiche del sondaggio o piuttosto prevale la volontà di intraprendere un percorso letterario personale?

Io farei una distinzione fra lo scrittore letterario e chi si pone come meta un libro che abbia largo successo senza coltivare parallelamente ambizioni letterarie, perlomeno di rinnovamento, di esplorazione, di scoperta. Sono differenze un po’ schematiche anche queste, fra scrittore commerciale e scrittore letterario. Non voglio identificare lo scrittore commerciale in quello scrittore escluso dall’area della letteratura: prima di tutto perché lo scrittore commerciale ha comunque doti di invenzione e competenze nel proprio genere.

D. Si aspettava di ottenere un successo tale con questo romanzo che affronta il tema della disabilità senza pietismo?

Mi aspettavo che suscitasse interesse. Ma non fino a questo punto. Io ho notato in egual misura l’interesse sia di persone interessate direttamente al problema sia di persone che non hanno nessun rapporto con il problema, che sono la maggioranza. Io credo che le ragioni siano, come sempre, molteplici. Il linguaggio incalzante, essenziale, che coinvolge, pur essendo letterariamente molto elaborato e anche molto costruito, ha tuttavia questa presa diretta molto forte sul lettore. L’altro è che pur trattando un tema doloroso, è un libro che affronta il dramma con coraggio, con lucidità con volontà di uscirne e con la consapevolezza critica della stupidità non solo degli altri ma anche di chi scrive. Il narratore si espone in prima persona, rivelando i suoi limiti, le sue colpe e anche la sua immaturità. E in questo modo il romanzo si sottrae alle semplificazioni frequenti.

D. E’ come se il narratore si mettesse in discussione

«Il voyeurismo televisivo ha raggiunto dei vertici impensabili perché la tendenza al guardare nell’intimità degli altri è tipicamente umana. L’uomo ha una forte curiosità per l’intimità altrui anche perché sorprende l’uomo nella sua spontaneità, l’uomo che non sa di essere osservato.».

D. E quindi non dà delle verità assolute, non dice: «È così.»

No, anzi, mette in luce lo sgretolarsi di tante sue convinzioni, di tante sue illusioni, di fronte alla maturità del figlio, in realtà è lui l’immaturo è lui che impiega quindici anni per accettare e alla fine anche amare il figlio con la sua disabilità.

D. A questo proposito lei ha sostenuto che la vita è una coesistenza con la disabilità. Può approfondire questa dichiarazione?

Noi da un punto di vista antropologico siamo certamente disabili a vivere nel mondo e nella società in cui viviamo perché - lo confermano medici e psicologi - il nostro corpo, la nostra psiche si sono plasmati in un ambiente che è radicalmente diverso da quello in cui noi viviamo e l’evoluzione della società ha proceduto molto più rapidamente dell’evoluzione della specie. Perciò noi, ad esempio, soffriamo di moltissimi disturbi di carattere fisico perché il nostro corpo non è adeguatamente attrezzato a vivere con i ritmi, l’alimentazione, le occupazioni che ci impone la vita di oggi. Questo è assodato dalla medicina. Hanno constatato che l’alimentazione o i ritmi di sonno e veglia o la tensione, la vigilanza si sono formati da ambienti che sono agli antipodi rispetto a quelli di oggi e quindi noi di fatto siamo fisiologicamente, psicologicamente disabili ad affrontare in modo adeguato, costante e continuo la società in cui viviamo. Ma poi tutti soffriamo di avere limiti emotivi, psicologici, culturali, professionali. I giovani soffrono di non essere adeguati rispetto a modelli che una società propone sia sul piano della bellezza fisica sia sul piano della prestazione atletica o professionale. Quindi la persona, andando avanti con gli anni, si imbatte inevitabilmente in handicap o limitazioni fisiche che lo riguardano direttamente oppure che riguardano i suoi familiari. La disabilità tecnica, funzionale e anche soprattutto la disabilità emotiva, mentale noi la avvertiamo continuamente. L’occhio che la cultura dovrebbe modificare nei confronti del disabile dovrebbe indurci a considerare il disabile non con commiserazione o come un diverso ma con solidarietà, come un compagno di viaggio, certamente sfortunato in certe forme di handicap, ma non estraneo alla nostra esperienza.

D. C’è una frase che probabilmente spiega quello che diceva lei «se un bambino disabile viene messo inaspettatamente in un gruppo di bambini, tutti lo guarderanno dapprima con curiosità o stupore o sgomento secondo l’inesorabilità dei punti di vista, gli unici che conserveranno un’attenzione concentrata, una partecipazione ambigua e un occhio torbido saranno quelli che cercano in lui uno specchio».

Molte volte il disabile è commiserato e con ciò discriminato proprio da quelli che hanno paura di riconoscersi in lui, direttamente o indirettamente.

D. Nell’ambito della struttura familiare descritta nel suo libro è la figura di donna-madre-moglie l’unico cardine di un equilibrio compromesso dal sopraggiungere della disabilità. Come può argomentare la superiorità femminile sul partner in questo frangente?

In generale, la donna è più solida, è più seria nei sentimenti. L’uomo ha la tendenza a giocare, a concepire l’amore come un gioco e non solo l’amore fisico ma l’amore nel suo significato più complesso. La donna invece investe nei rapporti, con più responsabilità, se stessa. Non dico che sia sempre così ma spesso è così. Io ho presentato un narratore che, come molti uomini, ha tendenze centrifughe rispetto alla vita matrimoniale, è innamorato di un’altra donna, è incapace di una dedizione così attiva, operativa, continua nei confronti del figlio, anche se non si sottrae alle sue responsabilità. Non è un uomo che applica la propria funzione, segue comunque tendenze centrifughe sia per egoismo, sia per consapevolezza che altre soluzioni gli sarebbero comunque precluse, perché se si dedicasse interamente alla rieducazione del figlio, come pure fanno alcuni padri, non ce la farebbe e otterrebbe forse effetti controproducenti. Nell’atteggiamento del padre c’è una spinta egoistica e anche una consapevolezza lucida dei propri limiti. Il padre non nega le proprie colpe anzi le riconosce. La donna è probabilmente più forte, proprio sul piano della dedizione, è più generosa, ed è anche meno vittima dell’ideale maschile della prestazione, della performance e quindi accetta, seppure dolorosamente, con maggiore lucidità, il figlio nei suoi limiti, mentre il padre, come maschio, vive il dramma della disabilità in termini un po’ squilibrati, tipicamente maschili. Un uomo vive l’handicap in modo più infantile, più drammatico, più perturbante. Mi ricordo un amico che durante il servizio militare aveva scoperto di avere i piedi piatti. E’ entrato in crisi, è andato all’ospedale. Lui credeva di avere un fisico perfetto e invece gli avevano detto che non era perfetto perché una testa come la sua già…

D. Ma anche nella malattia l’uomo è più debole.

Io penso che sia una questione biologica, perché l’uomo originariamente doveva essere forte, e doveva anche possedere più donne. Non è un caso che la paternità sia incerta, che gli spermatozoi siano milioni e che la maternità sia certa e l’ovulo sia uno. Naturalmente ne hanno tratto delle deduzioni discutibili che però hanno un loro fondamento. La donna è il cardine della famiglia, non c’è dubbio. L’allevamento dei figli, l’educazione e la continuità è curata dalla donna. Il padre è certo importante, pensiamo al pater familias dei romani, ma è un ruolo più usurpato che conquistato.

D. Nel suo libro l’autobiografia si mescola all’invenzione. In che relazione si sono sviluppate la sua professione di scrittore e la sua personale esperienza con l’handicap?

Il problema dell’handicap lo vivo in maniera diretta da 31 anni, da quando è nato mio figlio, ma avevo sempre escluso di farne un racconto autobiografico perché non ho interesse per la mia autobiografia: penso che l’autobiografia, almeno nel mio caso, mi renderebbe schiavo, mentre il romanzo mi rende libero. I vincoli del patto autobiografico per me sono opprimenti, rispettare la letteralità dei fatti, quando oltretutto non so mai bene come sono avvenuti, è una cosa che mi allontana. Ho pensato improvvisamente, perché è avvenuto tutto all’inizio del ’99, che io potessi creare un romanzo in cui il narratore in prima persona avesse il problema dell’handicap, senza che io mi identificassi con lui. E’ vero che il narratore è la voce alla quale io sono più vicino e con la quale io di fatto mi identifico, sono presente in questo narratore ma non come io autobiografico, bensì come io ideale, come io in cui mi riconosco. Le cose che lui dice sono cose che io condivido, quasi sempre. Io ho attinto moltissimo dall’esperienza vissuta, ma questo avviene seppure in modo meno intenso anche nelle altre opere narrative. Molta è la parte inventata, modificata… L’handicap, in quanto tale, non sapevo quanto influenzasse il mio modo descrivere o di vedere: certamente ha avuto molta influenza ma non me ne rendevo conto. Può darsi che abbia acuito la mia tendenza satirica, ironica anche come arma di difesa e di sopravvivenza. Una cosa giusta che aveva detto Ferdinando Camon è che il narratore, anche in questo romanzo, fa una sorta di immersione nell’angoscia, nell’abisso della disperazione, nel sottosuolo. Poi però ne esce e quando ne esce, avendo fatto questo percorso sotterraneo, e avendo visto la propria stupidità - quasi come Le memorie del sottosuolo di Dostojevski - alla fine ne esce più lucido, più consapevole e a questo punto gli altri, che non hanno fatto lo stesso percorso, si configurano come personaggi comici. Il suocero diventa un personaggio comico

D. Comico e tragico.

Tragico non direi.

D. Tragico nel senso pirandelliano: l’altra faccia del comico.

Ride per non piangere. Penso che l’handicap abbia avuto molta importanza però io non me ne rendevo ben conto e l’ho capito soprattutto facendo il romanzo perché il romanzo mi ha rivelato anche un percorso del narratore che io ignoravo di avere fatto e che forse ho fatto proprio scrivendo il libro

D. Il mondo della scuola, dai dirigenti agli insegnanti, in alcuni passaggi del suo libro risulta poco dignitoso. Pensa che l’attuale riforma scolastica possa portare dei miglioramenti?

Io certamente ho raccontato il mondo della scuola quale l’avevo vissuto trent’anni fa. Penso che i pericoli che ho denunciato siano da un lato il rispetto formale delle regole seguendo una sorta di osservanza burocratica ottusa, dall’altro sia ideologismo velleitario e volontaristico, cioè considerare il disabile uguale agli altri. Siamo tutti uguali, semmai bisognerebbe introdurre un criterio opposto: siamo tutti diversi. La disabilità è una forma più grave e più vistosa, ma tutti siamo diversi e dovremmo tutti adottare dei metri un po’ particolari nell’avvicinare, giudicare, premiare o punire le persone.

D. Non bisogna annullare le differenze.

«Il problema dell’handicap lo vivo in maniera diretta da 31 anni da quando è nato mio figlio ma avevo sempre escluso di farne un racconto autobiografico perché non ho interesse per la mia autobiografia perché penso che l’autobiografia, almeno nel mio caso, mi renderebbe schiavo mentre il romanzo mi rende libero».

No assolutamente. Bisogna rendere più flessibile la norma, il criterio di valutazione senza rinunciare a un quadro comparativo. Non possiamo promuovere in terza liceo uno studente che non ha una preparazione compatibile, ma allo stesso tempo non possiamo essere troppo schematici nel valutare sfasature, ritardi perché la cosiddetta norma è fatta di queste irregolarità e dobbiamo tenerne conto non solo per il disabile ma per tutti. Al di là di questo, io ho rappresentato anche un direttore didattico zoppo, ricattatore persecutore di colleghe, una figura un po’ sordida anche se non priva di una sua sinistra, diabolica suggestione. Non è che ne abbia fatto un caso tipico della scuola, semmai mi interessava come caso di disabilità che, anziché essere solidale con l’handicap, lo ricatta. Questo è un caso che capita.

D. Di contro, c’è anche un certo buonismo…

Certo. Mentre la burocrazia è un po’ impersonata dalla preside che si presenta come non conformista e in realtà come tutti i non conformisti hanno sempre in mente la norma. A me vengono in mente altre cose. C’è una vignetta di un narratore americano di un ragazzo che dice alla sua ragazza: perché non sei anticonformista anche tu come tutte le altre?

D. Lei ha affermato che la civiltà greca è la civiltà dello sguardo, mentre la nostra civiltà è quella dell’inciviltà dello sguardo. Come giustifica questa inclinazione al voyeurismo anche alla luce del fenomeno del Grande Fratello? A tal proposito, c’è un capitolo bellissimo sugli amici di questo ragazzo, volontari che non chiedono nulla, che sono nascosti, nessuno ne parla mai...

La differenza è abissale. Nel volontariato non c’è nessuna esibizione, nessun utile, nessuna ostentazione. C’è l’esigenza di aiutare gli altri obbedendo a un impulso evidentemente forte, potente in cui si possono individuare le radici etiche o religiose o in cui ci si limita a constatare la presenza. Questo per me è un esempio straordinario di eticità e maturità affettiva. Il voyeurismo televisivo ha raggiunto dei vertici impensabili, perché la tendenza al guardare nell’intimità degli altri è tipicamente umana. L’uomo ha una forte curiosità per l’intimità altrui anche perché sorprende l’uomo nella sua spontaneità, l’uomo che non sa di essere osservato. Ma quando l’intimità altrui è simulata da guitti che non sanno parlare, recitare e hanno in mente solo un modo più efficace per farsi notare e diventare qualcuno in modo speciale e allora francamente si può parlare di disabilità di massa. È, rispetto ad esperienze etiche del volontariato, esattamente il contrario. E’ una prostituzione visiva, pornografia dei sentimenti: è qualcosa, per me, di insopportabile. Anche perché è un gioco recitato da dilettanti penosi. Noi accettiamo la finzione quando viene recitata da buoni attori. Quando abbiamo un canovaccio che vorrebbe essere spontaneo e in realtà è costruito, gli attori sono pessimi, le battute altrettanto, si trovano a loro agio solo quando dicono trivialità perché è un terreno che calcano, ma da un punto di vista del linguaggio siamo al balbettamento. Sono personaggi farseschi che recitano, tutti compiti, conflitti interiori in cui la povertà di molti spettatori si riflette in modo diretto.

D. E’ un gioco di specchi

E’ un gioco di specchi, ma l’arte arricchisce chi si riconosce, chi vive il dramma, la tragedia greca, ne esce con un sentimento di liberazione, di arricchimento, di accrescimento vitale, la catarsi. Chi vede il Grande Fratello probabilmente si riconosce, come in un proprio specchio, penso che sia uno spettacolo non proprio gradevole. Se mi capita di vederlo, non riesco ad oltrepassare i 30 secondi. Mi sembrano dei pitecantropi che cercano di recitare Bergman e fingono di essere sinceri.

D. Nel suo romanzo la figura del fratello è un po’ in ombra.

E’ un po’ in ombra e, secondo i lettori che me l’hanno fatto notare, andrebbe più sviluppata o perlomeno resa più continua. In una revisione del romanzo le darò più spazio.

D. Quali sono i suoi scrittori di riferimento? E’ una domanda che le avranno fatto un migliaio di volte…

Mah, io non parlerei degli italiani. Bellow, Singer, Carver mi interessano molto. Poi del ‘900 mi è piaciuto Hemingway, l’ho studiato a fondo, i dialoghi, le descrizioni, il taglio. E poi fra gli italiani in particolare per me è stato importante Svevo. Mi sono laureato sulla tecnica narrativa di Svevo, in un periodo in cui gli studi sulla tecnica erano poco praticati, nel ’59. A me interessava proprio la tecnica.

D. Pontiggia, che tipo di lettore è?

Sono sempre stato un lettore famelico. Ho una biblioteca di 40 mila volumi.

Milano, 04.12.2000

© Copyright 2000 italialibri.net, Milano - Vietata la riproduzione, anche parziale, senza consenso di italialibri.net

Stampa questo articolo Scrivi il tuo commento sull'autore Scrivi alla Libreria di Dora

I commenti dei lettori

Vuoi essere il primo ad aggiungere un commento ai temi toccati dall'intervista con Giuseppe Pontiggia?

Notizie ItaliaLibri

Ricevi gratis i notiziari periodici con le novità librarie e le notizie di italialibri.net.

Gratis!

Argomenti trattati da La Libreria di Dora:

Mezzo secolo «in prima linea» sul fronte della poesia
Intervista con Giovanni Raboni

«Se c'è faziosità c'è democrazia, credo»
Intervista con Aldo Nove

«Non c'è travaglio senza dolore»
Intervista con Emilia Bersabea Cirillo

Incontro con una scrittrice molto speciale
Intervista con Antonella Ossorio.

«Tendo a una vaghezza perseguita con precisione»
Intervista con Domenico Starnone.

Allo sbaraglio tra le celebrità.
Ovvero, Barbara Palombelli presenta Diario di una mamma giornalista.

Campiello 2001
Pontiggia si aggiudica il Premio con Nati due volte

La scomparsa di Douglas Adams
viaggiatore intergalattico

« Internet è un luogo assolutamente misterioso per me nel quale per la prima volta mi inoltrerò.»
Intervista con Vincenzo Consolo

E se Giulietta avesse trucidato la mamma?
Riflessioni su realtà e invenzione,
introducendo un'intervista con Marcello Fois

Chi è Valerio Varesi?
(Intervista con Valerio Varesi)

«Disabili... dal punto di vista antropologico»
(Intervista con Giuseppe Pontiggia)

«Almeno essere stati italiani per qualcosa!»
(Intervista con Aldo Busi)

Soffi dell'anima
(Intervista con Roberto Vecchioni)

Sorpresa! Il manifesto in difesa della lingua sono due!
(Invito a una lettura comparata dei due manifesti)

Lingua italiana. La miglio difesa è l'attacco (luglio-agosto 2000)
(Orientamenti per la lettura del «Manifesto in difesa della lingua»)

«I miei primi amori sono stati i libri di avventura per mare» (maggio-giugno)
(Dacia Maraini risponde, via e-mail, alle domande di Dora)

«Giova fare a se stessi di tali incantesimi» (marzo-aprile 2000)
(Intervista con Gina Lagorio)

È il «doloroso amore» della vita il vero protagonista (febbraio 2000)
(Contributo originale di Lalla Romano)

La Libreria di Dora sceglie il suo lettore ideale (gennaio 2000)

Cerca




Get a free search
engine for your site


Novità in libreria a dicembre 2000

| Armando | Besa Editrice | Einaudi | Feltrinelli | Garzanti Libri | Ugo Guanda Editore | Il sole 24 Ore | Laterza | Longanesi | Luni Editrice | Marsilio | Mondadori | Neri Pozza | Rizzoli | Thea |

Armando

Gabriella Lelli, L’identità rimossa. Gli italiani e l’Italia: profilo di una dialettica complessa, pp. 285,
£ 35.000/euro18,08
Non pamphlet d’assalto né apologia sciovinista, L’identità rimossa, seguendo il “filo rosso” di fluttuazioni della memoria e di atteggiamenti umorali, si propone di indagare sul terreno accidentato della nazione italiana.
Paolo Pirani, La città del vento, Diario di una messinscena, pp. 69,
£ 15.000/euro 7,75
Questo «diario di bordo» è la traccia di un viaggio compiuto con i giovanissimi studenti di alcune classi di 4ªe 5ª elementare, ispirato dal testo teatrale L’aria tassata di Roberto Piumini.

Besa Editrice

Martina Zichella, Via di mezzo, Costellazione, pp.135,
£ 22.000/euro 11, 40
Un’altalena di sentimenti e di sensazioni, un racconto allegorico o, forse, soltanto un pretesto per ricordare che in amore non va mai sacrificato il rispetto, per gli altri, ma soprattutto per se stessi e la propria libertà. Violante, la narratrice protagonista di questo romanzo scritto in prima persona, definisce “via di mezzo” chi, come lei, segue, con arte, magia, follia, gioco ed ironia, il cammino a metà strada tra terra e cielo, tra realtà e illusione. È attraverso l'amore che Violante cresce, conosce e apprende, e in amore riprova ogni volta. E così, pur di conoscere e di capire ancora, non si tirerà indietro quando le succederà di innamorarsi di nuovo, ma, questa volta, di una donna.

Einaudi

Andrea Aparo, e-basta. Internet, il Web e la febbre della nuova economia, Einaudi Tascabili. Stile libero, pp.180,
£ 16.000/Euro 8,26
In tempi di ubriacatura da new-economy, Andrea Aparo offre un manuale per orientarsi fra le nuove opportunità e saper prevedere (ed evitare) i possibili rischi. e-basta racconta poi delle guerre informatiche prossime venture, dei pirati che navigano in questi oceani, del governo della politica e dell’economia.
Braucci, Calaciura, Cappelli, De Silva, Franchini, Morganti, Pascale, Piccolo, Romano, Santangelo, Sudisti, Racconti da una nuova frontiera, a cura di Giovanna De Angelis, Einaudi Tascabili. Stile libero, pp.170,
£ 16.000/Euro 8,26
Al Sud sta nascendo una frontiera letteraria vitale, con nuove cose da raccontare. Una pattuglia di narratori fotografa un pezzo del laboratorio Italia dove antico e ipermoderno, arretratezza e contemporaneità si mischiano in una miscela esplosiva, dove il paesaggio linguistico, esistenziale e geografico sta subendo mutamenti che nessuno ha ancora saputo raccontarci. La letteratura può farlo.
Vincenzo Cerami, Olimpo S. p. A, Tavole di Silvia Ziche, Einaudi Tascabili. Stile libero, pp. 140 tutte a colori,
£ 18.000/Euro 9,30
Un grande scrittore italiano e una delle maggiori disegnatrici della fucina Walt Disney inaugurano con Olimpo S. p A una serie dove gli dèi saranno i protagonisti di mirabolanti avventure. Olimpo S. p A è un romanzo a fumetti tutto da ridere, eppure cattivo e feroce, in cui uomini e divinità fanno a gara a chi è più scriteriato.
Guido Ceronetti, La vera storia di Rosa Vercesi e della sua amica Vittoria,
I coralli, pp. 70, £ 12.000
«Mia madre mi parlava di Rosa Vercesi, che stava scontando, meritatamente, l’ergastolo […] Mi mostrava le finestre: - Là Rosa Vercesi ha strangolato Vittoria Nicolotti! – Più di sessant’anni dopo un vecchio scrittore ha voluto, di quei due nomi nella memoria, fare figure umane, sgattigliare la polvere in cerca della verità».
Edoardo De Filippo, Natale in casa Cupiello, Introduzione di Roberto De Simone, Einaudi Tascabili. Stile libero/Video, pp. 80, con videocassetta,
£ 35.000/euro 18,27
Ora in video un intramontabile classico del teatro italiano. Un documento straordinario dove Edoardo De Filippo non solo è autore e regista ma anche grande interprete. Natale in casa Cupiello è il racconto di un pranzo natalizio che ben presto si trasforma in dramma della gelosia. Scritto nel 1931, dal trionfale debutto non ha mai conosciuto cali della sua straordinaria popolarità, passando di successo in successo attraverso rappresentazioni in tutto il mondo.
Rosetta Loy, Come la nieve, I coralli, pp.50, £ 10.000 L’estate del ’43, a trascorrerla in Val D’Aosta, sembra un po’ meno dura. Rosetta Loy narra quel mese d’agosto tra i fasti sbiaditi del Gran Hotel Brusson, prima che l’8 settembre faccia ripiombare le cotte da ragazzina, gli imbarazzi per l’apparecchio ai denti e gli amori estivi nella realtà della guerra.
Carlo Lucarelli, Un giorno dopo l’altro, Einaudi Tascabili. Stile libero, pp. 250,
£ 15.000/Euro 7,75
L’Italia delle città e delle strade, una poliziotta determinata, un ragazzo che per caso intercetta il messaggio sbagliato, un assassino di professione che non somiglia a nessun altro. Tre solitudini si intrecciano in una caccia all’uomo che diventa affresco corale, un tappeto visionario dove suoni e immagini si fanno scrittura. La maestria narrativa di Lucarelli raggiunge il suo punto più alto, sull’onda di una struggente malinconia che ha note di una famosa canzone di Luigi Tenco.
Aldo Nove, Amore mio infinito, Einaudi Tascabili. Stile libero, pp.170,
£ 15.000/Euro 7,75
Un’educazione sentimentale dei nostri tempi, che è anche un ritratto amaro, crudelmente umoristico e inedito dell’Italia dagli anni Sessanta agli Ottanta, quando tutto è cambiato per sempre. Un libro che rivela la piena maturità di uno scrittore simbolo della nuova scena letteraria, un testo destinato a sorprendere sia i sostenitori sia i detrattori di Aldo Nove.
Marco Paolini, Bestiario italiano, Einaudi Tascabili. Stile libero/Video, pp.180, con videocassetta da ca. 100’,
£ 35.000/Euro18,27
Uno scatenato viaggio on the road su è giù per l’Italia che cambia, che si rifiuta di essere omologata, sospesa tra memoria e assenza, che è distrutta e rinasce. Nel libro I cani del gas e nel video del suo ultimo spettacolo Bestiario italiano, Paolini, racconta lingue e idiomi diversi, paesaggi e poesie, note che derivano dal viaggio e incontri con uomini che lasciano un segno.
Mario Rigoni Stern, Viaggi della memoria, Supercoralli, pp. 240, £ 26.000 Una raccolta di racconti, fulminei eppure ricchi di narrazione com’è nello stile dell’autore, dove s’intersecano più piani temporali e diversi luoghi geografici. Una silloge di articoli inediti e non, dedicati al tema principale degli scritti di Rigoni Stern: la guerra.
Lalla Romano, Nei mari estremi, a cura di A. Ria, Einaudi Tascabili. Letteratura, pp. 240, £ 15.000 Per la prima volta in edizione economica l’ultima stesura di un capolavoro di Lalla Romano. I temi dell’amore e della morte, come momenti forti della vita in un libro «estremo». Un testo coraggioso, quasi spietato che – con l’intreccio dei fatti – registra sentimenti, pensieri e sogni della scrittrice, alla ricerca di una verità profonda, «tra filosofia e religione».
Storia del cinema mondiale I.2. L’Europa. Le cinematografie nazionali, a cura di Gian Piero Brunetta, Grandi Opere, pp. 15000, £ 150.000 Esce il secondo tomo del Cinema europeo, dedicato agli sviluppi, ai caratteri e alle identità delle singole cinematografie nazionali. Un’opera che ha l’ambizione di offrire il più ampio e inedito affresco d’insieme su una storia fatte di molte storie.

Feltrinelli

Umberto Galimberti, Orme del sacro. Il cristianesimo e la desacralizzazione del sacro, “Serie Bianca”, pp. 360 Nell’anno del giubileo, una riflessione sulla falsa idea che il diffuso senso di rinascita spirituale nella chiesa corrisponda a un rinnovato senso religioso e a un’autentica sete di fede. Come se la fine del secondo millennio segnasse davvero la fine del cristianesimo, al di là delle fulgide apparenze.
Carlo Ginzburg, Rapporti di forza. Storia, retorica, prova, “Campi del sapere /Culture”, pp. 144,
£ 38.000/euro 19,63
«Esiste una verità storica? Gli storici conoscono il passato o si limitano a proiettare in esso le proprie convinzioni, le proprie passioni, i propri pregiudizi? Narrazione e rigore filologico non si escludono, si alimentano vicendevolmente: un intreccio simboleggiato dalla duplice dedica del libro, a Italo Calvino e Arnaldo Momigliano.

Garzanti Libri

Federico Bini & Alberto Tonti, Il libro delle classifiche, Gli Elefanti, pp. 250, £ 12.000/Euro 6,20 Un libretto curioso, agile, spassoso, istruttivo. 200 classifiche, ora illuminati ora esilaranti, che investono tutti i campi dell’esperienza umana: le 10 battute più comuni dei Peanuts, le principali mete turistiche, gli animali nelle nostre case, i paesi con i regimi più oppressivi, i dieci peggiori film horror…
Luca Doninelli, Le decorose memorie, Gli Elefanti, pp. 248, £ 19.000/Euro 9,81 Doninelli fissa l’aspra concretezza delle sue storie con freddezza chirurgica e al tempo stesso con pietà, con un distacco ironico mai disgiunto da una fraterna, quasi affettuosa partecipazione alle sorti dei suoi amabili personaggi, in cui «il male ha lo stesso volto del bene, e la vergogna assomiglia all’onore».

Ugo Guanda Editore

Il sole 24 Ore

Laterza

Anna Cimenti, Il sistema radiotelevisivo, Libri del Tempo, pp. 176, £ 24.000/Euro 12,39 L’evoluzione e i mutamenti della libertà di manifestazione del pensiero dalla nascita della Costituzione alla rivoluzione informatica del Duemila. Un saggio che fa il punto sul fondamentale rapporto tra diritto di informazione e televisione.
Tullio De Mauro, Minima Scholaria, Saggi Tascabili Laterza, pp. 256,
£ 18.000/Euro 9,29
Un volume di brevi saggi che ci parlano di scuola, di incontri, di temi e di dibattiti, e costituiscono un percorso di riflessione sul nostro sistema didattico e sul valore strategico della cultura.
Paolo Sylos Labini, Sottosviluppo. Una strategia di riforme, Sagittari Laterza,
pp. 232, £ 26.000/Euro 13,43
I paesi in via di sviluppo rappresentano la più grande sfida del secolo appena cominciato. Per individuare gli interventi da compiere occorre in via preliminare interpretare le diverse situazioni e tornare all’approccio degli economisti classici, in particolare Adamo Smith, il padre dell’economia moderna. E’a lui che si richiama la strategia proposta in questo libro, una strategia di riforme riguardanti i trasferimenti della terra, il sistema dei contratti agrari, la creazione di distretti rurali e industriali e la formazione di un mercato orientato allo sviluppo.
Emanuele Luzzati, Rita Cirio, Dipingere il teatro. Intervista su sessant’anni di scene, costumi, incontri, I Robinson/Letture, con 40 ill. b/n e 60 ill. a col. pp. 200, lire 45.000/Euro 23,24 Uno dei più grandi scenografi viventi, Emanuele Luzzati, dopo quasi sessant’anni di lavoro si racconta a Rita Cirio, critico teatrale e sua amica da sempre. Il maestro rivela i segreti del mestiere, gli aneddoti più curiosi, gli incontri più significativi con i tanti protagonisti della scena italiana e internazionale che ha conosciuto. Un libro ricco di humor e di episodi inediti, e illustratissimo: il ritratto di un grande maestro di teatro e di vita..
Giuseppe Mammarella, Destini incrociati. Europa e Stati Uniti nel XX secolo, Storia e Società, pp. 296,
lire 34.000/Euro 17,56
I rapporti tra Europa e Stati Uniti come chiave interpretativa del nostro secolo. Il libro di Mammarella, ricostruendo i rapporti tra Europa e America, ripercorre tutta la storia del secolo soffermandosi sui suoi passaggi cruciali: le due guerre mondiali, le crisi economiche degli anni trenta e la crescita del fascismo in Europa, le origini della guerra fredda sino all'attuale fase di passaggio tra i due secoli.
Ottavia Niccoli, Storie di ogni giorno in una città del Seicento, Grandi Opere, pp. 248, L.45000/ ¤ 23,24 Questo libro si occupa si storie prima che di storia. Le storie sono quelle avvenute in una città italiana del Seicento, Bologna, e a raccontarle sono i protagonisti di vicende comuni. Storie che si leggono e si possono vedere, perché le illustrazioni di cui è ricco il volume fanno parte integrante del testo e ci accompagnano passo passo. Microstorie di uomini e di donne, di ragazzi, di preti, di contadini. Di baci rubati, di onore e matrimonio, di viaggi e di spazi domestici, di festa e di lavoro. Ciò di cui l’umanità e la storia è fatta.
F. Sabban - S. Serventi, La pasta. Storia e cultura di un cibo universale, Storia e Società FONTI, pp. 532,
L.38000/ ¤ 19,63
Cibo squisito per eccellenza, la pasta delizia i palati di tutto il mondo in infinite combinazioni di sapori. Il suo successo ha viaggiato in tutte le direzioni, ha varcato le soglie delle corti dei principi e dei papi, ha conquistato l’abilità dei grandi cuochi, ed è arrivato sulle nostre tavole quotidiane. In Italia e in Cina che la pasta ha trovato le sue terre di elezione dando origine a due tradizioni gastronomiche il cui prestigio e diffusione hanno fatto scuola. Questo libro racconta la storia della pasta, in un approccio globale che unisce il fare, il cucinare, il degustare. Ne traccia le tappe della produzione, a partire da quella manuale domestica fino alla fabbricazione industriale automatizzata, e mette in evidenza i luoghi e gli uomini che furono gli autori della sua fortuna.

Longanesi

Luni Editrice

Marsilio

Mino Allione, Le gattane, Farfalle, pp. 136, £ 22.000 Una favola per adulti ancora capaci d’amare, ambientata in un selvatico mondo animale. Un‘ossessione d’amore, un rapporto che esalta e distrugge la vita dei due protagonisti, Gattina e Gattone, diversi per estrazione sociale e nel modo d’intendere la vita.
Giuseppe Bellosi, Bur, Elleffe, pp. 96, £ 22.000

Il centro lirico del poemetto Bur (Buio), che dà il titolo alla raccolta, è il senso del perdersi di un’esistenza le cui ore e stagioni si susseguono inutilmente, breve giorno tra due notti eterne in cui unica difesa è il ricordo.
Maria Clelia Cardona, Il cappello nero, Farfalle, pp. 208, £ 26.000 Il fiero conte Giovanni Cagliani (don Giovannino), ex rivoluzionario, tira fuori da un cassetto il suo diario per proporlo a uno storico locale che ricerca testimonianze sugli anni della fine dell’800. Invaghito della figlia dello storico, Geltrude, Giovannino pensa di ricostruire con lei fatti, ricordi, avvenimenti del suo antico diario. Ma «se l’affresco cade a pezzi e mostra vaste zone di intonaco grigio, il nostro delirio di onnipotenza ci spinge a inventare come pessimi restauratori le parti mancanti».
Carlo Goldoni, L’amore paterno, a cura di Andrea Fabiano, Letteratura universale Marsilio, Carlo Goldoni, Le opere Edizione nazionale, pp. 240 ca, £ 26.000 L’amore paterno è il primo lavoro realizzato da Goldoni nel 1762, dopo il suo trasferimento a Parigi. Commedia di métissage franco-italiano ma anche allegoria dei generi teatrali, tra teatro di parola e teatro di canto. La presente edizione offre una puntuale lettura del soprasenso che Goldoni affidava alla sua prima commedia parigina, superando l’allusività biografica e tratteggiando una più ampia allegoria progettuale, che prosegue e completa il significato della commedia dell’addio, Una delle ultime sere di Carnovale.
Carlo Goldoni, Il filosofo inglese, a cura di Paola Roman, Letteratura universale Marsilio, Carlo Goldoni, Le opere Edizione nazionale, pp. 296, £ 30.000 Rappresentata al teatro San Luca nel carnevale del 1754, la commedia mette in scena i casi di Jacobbe Monduill, un “filosofo” «tratto dal seno di una nazione che pensa e che ragiona forse più delle altre». La dedica al console inglese Joseph Smith consente a Goldoni di dimostrare le reali intenzioni della sua prova, che supera largamente i confini e gli stereotipi della comune anglomania settecentesca.
Dante Maffìa, Papaciòmme, Elleffe, pp. 96, £ 22.000 Papaciòmme (Spaventapasseri) rappresenta la summa dell’esperienza di Dante Maffìa come poeta in dialetto: l’essenziale dialetto calabrese, scrostato di ogni scoria pittoresca e depurato di ogni effetto letterario.
Anita Preti, Il sipario lacerato. La stagione d’oro del Teatro Petruzzelli di Bari, Libri illustrati, pp.160 con 60 ill. a col. e b/n, £ 40.000 ca. Pensato come un album di ricordi, il libro racconta gli ultimi dieci anni della storia artistica del grande teatro di Bari, considerato uno dei più importanti in Europa.
Osvaldo Raggio, Storia di una passione, Cultura aristocratica e collezionismo alla fine dell’ancien régime, Saggi, Storia e scienze sociali, pp. 208 con 16 ill. b/n, £ 39.000 Questo libro è un capitolo della storia italiana, aristocratica e moderna. Attraverso lo studio intensivo di fonti archivistiche primarie, Osvaldo Raggio restituisce al lettore l’universo di relazioni a scala italiana ed europea di una grande famiglia dell’aristocrazia genovese alla fine dell’ancien régime: i Durazzo e la loro figura dominante nel secondo Settecento, Giacomo Filippo III.
Giampaolo Rugarli, Ultime notizie dall’Acheronte. Immortalità dell’anima e tubo catodico, Gli specchi, pp. 96, £ 20.000 Questo testo teatrale è un apologo limpido, impietoso e sarcastico contro l’orrore quotidiano dell’idolatria contemporanea. Al centro della vicenda il grande latinista Gaetano Annarumma, il protagonista costretto alla fine a confrontarsi col dolore dell’assenza, con l’insensatezza dell’amore, con la disillusione di tutto.
Francesco Varanini, Romanzi per manager. La letteratura come risorsa strategica, Gli specchi, pp. 324, £ 32.000 Una straordinaria opportunità per dirigenti d’azienda, manager e imprenditori per mettersi nelle condizioni di sparare citazioni colte in ogni occasione, per farsi una vera cultura letteraria in poco tempo e senza troppa fatica, e infine per riflettere sulle radici culturali e sulle ragioni nascoste del proprio lavoro.

Mondadori

Piero Angela, Premi & Punizioni, Ingrandimenti, pp.192,
£ 29.000/euro14,98
Un viaggio nei misteri del comportamento umano, alla scoperta di ciò che regola le nostre scelte, individuali e collettive. Comprendere meglio lo sterminato labirinto di premi e punizioni che ognuno di noi attraversa, nel corso della vita, alla ricerca della felicità, significa disporre di una preziosa chiave di lettura per capire noi stessi e la società in cui viviamo.
Alberto Bevilacqua, Sorrisi dal mistero, I miti, pp. 240, £ 7.900/euro 4,08 Un nuovo viaggio nel Mistero, quel regno inesplorato che ci rivela nelle piccole cose di tutti i giorni le sue meraviglie.
Andrea Camilleri, La scomparsa di Patò, Scrittori italiani e stranieri, pp. 256, £ 28.000/euro14,46 Sul finire del secolo scorso, durante la passione della rappresentazione di una Passione di Cristo davanti a centinaia di spettatori, l’attore dilettante che interpreta la parte di Giuda, il ragionier Patò, sprofonda in una botola, dopo il tradimento, come richiede il copione. Ma il ragionier Patò svanirà nel nulla e nessuno lo rivedrà più. Né vivo né morto.
Andrea Camilleri, Gli arancini di Montalbano, I miti, £ 7.900/euro 4,08 Torna, nella serie de I Miti, «il Maigret siciliano» con venti, avvincenti casi che saprà risolvere alla sua inconfondibile maniera.
Franco Cardini - Simonetta Della Seta, Il guardiano del Santo Sepolcro, Le Scie, pp. 276, £ 30.000/euro15,49 Un ideale pellegrinaggio storico nei luoghi santi, costruito intorno alla giornata di Wajeeh Nusseibeh, un laico arabo, custode delle chiavi del Santo Sepolcro. La storia di un santuario, raccontata con piglio divulgativo e una felice formula narrativa, che il vero e proprio «specchio di pietra» delle grandi verità religiose che si incontrano e scontrano in Terra Santa.
Andrea De Carlo, Macno, Oscar Bestsellers, pp. 224, £ 15.000/euro7,75 Macno, in un paese che ricorda molto l’Italia di questi anni, ha conquistato un immenso potere. Si è servito della forza persuasiva della televisione, del suo carisma personale, del suo sottile magnetismo e il paese ora è vittima di una invisibile dittatura. Ma nel suo impero qualcosa si sta incrinando: Liza, cui Macno lega sempre di più la sua vita, sta per scuoterlo con la forza della verità.
Antonio Di Stefano, Dottore, ho i dolori aromatici, B.U.M., pp. 204, £ 26.000/euro13,43 Lo stupidario del millennio ovvero un compendio di papere, leggerezze e paradossali verità che spaziano fra i campi di sapere e le varie situazioni della vita quotidiana. Dalle battute di medici e insegnanti a quelle di politici e giornalisti, dalle papere dei preti all’altare a quelle degli automobilisti e vigili urbani fino agli esilaranti svarioni che farciscono necrologi e messaggi di condoglianze.
Cristina Donà, Appena sotto le nuvole, Oscar Pbo, pp.144, £ 12.000/euro 6,2 Appena sotto le nuvole raccoglie pensieri, versi, lettere mai spedite, disegni, istantanee riprese da un’auto in corsa o nel silenzio profondo di una stanza. In pagine a metà tra il diario e l’album fotografico, Cristina Donà, sostenuta dal concentrato lirismo tipico delle sue canzoni, offre al lettore frammenti luccicanti di una poetica spiazzante e intensa, capace di farsi interprete della sensibilità e del gusto di una generazione.
Giorgio Forattini, Foratt Pride, I libri di Giorgio Forattini, pp. 368,
£ 30.000/euro 15,49
Un calendario che si legge al contrario, composto dal profetico fustigatore di politici e censore dei tanti vizi tipici del malcostume italiano. Le elezioni regionali, la fine del governo D’Alema e il ritorno del «dottor Sottile», il Giubileo, il Lotto al telefono, l’altalena della Borsa e gli scioperi. Notizie, fatti, personaggi vivisezionati della satira urticante del vignettista più famoso e divertente d’Italia.
Giorgio Forattini, Millennim flop, Oscar Bestsellers, pp. 352, £ 12.000/euro 6,2 Un anno della storia d’Italia raccontata da una delle matite satiriche più celebri del nostro paese. Per conoscere il nostro paese e il mondo della politica in tutti i loro aspetti, le loro miserie e grandezze, dagli accadimenti più rilevanti agli eventi più minuti, ma sempre con il sorriso sulle labbra.
Donata Francescato, Stare meglio insieme, Oscar Saggi, pp. 280, £ 15.000/euro7, 75 L’indifferenza e l’intolleranza verso gli altri, la crisi dei movimenti di massa e della famiglia sono sintomi di una tendenza all’individualismo? In un viaggio affascinante nella nostra società l’autrice ci mostra che nuove entità di gruppo stanno nascendo e rivoluzionando la nostra vita quotidiana.
Fruttero & Lucentini, La donna della domenica, I miti, £ 7.900/euro 4,08 Una Torino malefica e metafisica nella quale si mescolano vizi, ipocrisia, comiche velleità, esilaranti chiacchiericci. Uno dei migliori romanzi polizieschi mai scritti in Italia.
Giovanni Giudici, I versi della vita, I Meridiani, pp. 2016, £ 85.000/euro 43,90 (dal 1/11/2000 al 31/12/2000 £ 65.000) Il Meridiano dedicato a Giovanni Giudici prosegue la serie riservata ai poeti del secondo Novecento. Il volume comprende l’intero corpus poetico di Giudici, costituito dalle dodici raccolte da lui pubblicate, e arricchito dalla riproduzione in appendice delle sue prime, oramai introvabili, plaquettes: Fiorì d’improvviso (1953), La stazione di Pisa e altere poesie (1955), L’intelligenza del nemico (1959); vi è inoltre una cospicua sezione di poesie inedite. Il saggio introduttivo è firmato da Carlo Ossola, uno dei massimi studiosi della poesia di Giudici; il commento è affidato a Rodolfo Zucco, valente filologo di scuola padovana; ricchissima d’informazioni la cronologia, di cui si è occupato Carlo Di Alesio.
Giordano Bruno Guerri, L’arcitaliano, Oscar Storia, pp. 360, £ 16.000/euro 8,26 Un importante studio dedicato a Curzio Malaparte, una delle figure più significative dell’Italia fascista e degli anni successivi alla seconda guerra mondiale. Cinquant’anni di storia dal punto di vista particolare di uno degli intellettuali più controversi del secolo.
Giancarlo LehnerFrancesco Bigazzi, La tragedia dei comunisti italiani, Le Scie, pp. 384, £ 35.000/euro 18,08 La ricostruzione di una tragedia collettiva che ha come protagonisti gli antifascisti italiani, emigrati in Unione Sovietica negli anni Venti e Trenta, e colpiti dalla furia omicida delle purghe staliniane. Attraverso fonti storiche provenienti dagli archivi moscoviti del Kgb, si scoprono i mandati di cattura, i verbali d’interrogatorio, le lettere del carcere, le sentenze, le condanne a morte, la vita dei gulag, le tardive riabilitazioni.
Carlo Lucarelli, L’isola dell’Angelo Caduto, I miti, £ 7.900/euro 4,08 Un’isola sperduta in mezzo al mare. Là, nella colonia penale dove il tempo sembra pietrificato, Mussolini confina i prigionieri politici e i delinquenti comuni, condannando loro e le camice nere che devono sorvegliarli a un oblio senza speranza
Maria Rita Parsi, Più furbi di Cappuccetto Rosso, Oscar Bestsellers, pp.120,
£ 15.000/euro7, 75
Un volume chiaro e senza pudori sulla preoccupante esplosione della pedofilia negli ultimi anni. Nella prima parte si affrontano le conseguenze per il bambino molestato, si parla di cosa c’è alla base del comportamento del pedofilo. Nella seconda parte la Parsi ripercorre alcune fiabe della tradizione italiana per un’analisi delle dinamiche che generano la pedofilia.
Willy Pasini - Donata Francescato, Il coraggio di cambiare, Oscar Bestsellers, pp. 294, £ 14.000/euro 7,23 Perché talvolta siamo spaventati dai cambiamenti a tal punto da non riuscire a prendere una decisione che pure sappiamo necessaria? Un saggio chiaro e partecipe su come affrontare i cambiamenti nel lavoro e in famiglia, fuori e dentro di sé. Un futuro migliore può esserci solo se sapremo armonizzare la nostra realtà interiore con il mondo esterno.
Leonardo Pieraccioni, Tre mucche in cucina, B.U.M., pp.168, £ 25.000/euro12,91 La seconda prova narrativa del regista de Il ciclone.Una serie di racconti nei quali Pieraccioni si mette sulle tracce di ciò che abbiamo perso: la semplicità, la spontaneità, la capacità di sognare e vivere senza ipocrisie ogni momento della giornata, ogni incontro. Tante storie vere, verosimili o immaginarie in cui il lettore ritrova per intero la vita con i suoi tic e suoi riti, le cadute e le risalite.
Folco Quilici, Alta profondità, Oscar Bestsellers, pp. 350, £ 15.000/euro7, 75 Il punto di partenza è l’affondamento della corazzata «Roma», da parte dei bombardieri tedeschi, il 9 settembre 1943, al largo della Sardegna. Cinquant’anni dopo Marco e Sarah, esperti di imprese sottomarine, vengono chiamati per indagare sulla dinamica dell’episodio e si trovano a dover contrastare un nemico freddo e determinato, che vuole impadronirsi di un segreto racchiuso in un relitto.
Lalla Romano, L’ospite, Oscar Classici Moderni, pp.168, £ 13.000/euro 6,71 Un romanzo sui generis, uscito nel 1973, fatto soprattutto di osservazioni e notazioni di una protagonista che, da nonna, osserva i moti, i trasalimenti, gli impercettibili cambiamenti di Emiliano, il proprio nipotino. Più che storia di eventi, una storia di sentimenti, un dialogo muto tra generazioni.
Vittorio Sgarbi, La casa dell’anima, Oscar Bestsellers, pp. 154, £ 14.000/euro 7,23 Un viaggio sensazionale attraverso le opere e le forme artistiche che hanno segnato la crescita umana e intellettuale del più grande divulgatore d’Italia. Vittorio Sgarbi ci invita così a entrare nella sua «casa dell’anima», a visitare con lui i capolavori artistici di ogni tempo, a rileggere le pagine più belle della letteratura mondiale.
Edgardo Sogno - Aldo Cazzullo, Testamento di un anticomunista, Frecce, pp. 300, £ 33.000/euro17,04 La Torino fascista e quella antifascista, la guerra di Spagna, la Resistenza, l’anticomunismo militante degli anni Cinquanta, il progetto di un’azione politico-militare che negli anni Settanta avrebbe dovuto fare dell’Italia una repubblica presidenziale. Edgardo Sogno ricostruisce, nelle lunghe conversazioni con Aldo Cazzullo, il suo percorso umano e politico e molte rivelazioni e retroscena delle vicende italiane dell’ultimo secolo.
Cinzia Tani, Coppie assassine, Oscar Bestsellers, pp. 448, £ 15.000/euro7, 75 Cosa spinge un uomo e una donna, una madre e una figlia, due fratelli, due amici a desiderare, architettare, compiere insieme un assassinio? Per indagare nel labirinto dei sentimenti che accomunano due assassini e svelare i lati più oscuri dell’agire umano, Cinzia Tani ha attinto alle cronache e agli atti dei processi di venticinque casi di omicidio dal Settecento a oggi.
Armando Torno, La truffa del tempo, Oscar Saggi, pp.128, £ 12.000/euro 6,2 La truffa del tempo racconta l’eterno tentativo di catturare e costringere ore, giorni, mesi e anni in un solo spazio. Uno sforzo che ha impegnato l’uomo in grandi dispute fra scienza e fede e lo ha portato a costruire meridiane, a osservare il moto del sole e la posizione degli astri, ad adottare i più diversi calendari. Al giro di boa del nuovo millennio, ecco dunque un invito per pensare e sorridere – quando necessario – intorno al grande enigma che da sempre accompagna la vita dell’uomo.
Vittorio Zucconi, Storie dell’altro mondo, Oscar Bestsellers, pp. 196,
£ 14.000/euro 7, 23
Una ladra troppo materna, un gorilla troppo generoso, una donna troppo nuda, un camionista troppo fortunato, una pantera troppo seducente. Mille personaggi ci raccontano storie meravigliose e autentiche dell’altra faccia dell’America. Il teatro della quotidiana commedia umana che l’autore coglie e raffigura con la sua penna di grande scrittore.

Neri Pozza

Rizzoli

Gina Lagorio, L’elogio della zucca, Rizzoli, pp. 246, £ 28.000/euro 14,46 Un volume di racconti in cui i ricordi, i rapporti tra le persone, i piaceri e gli inganni del corpo, l’eros e il dolore, le speranze e gli scacchi civili, i luoghi della storia e i
paesaggi dell’anima diventano le occasioni per narrare. «Si può ancora oggi fare l’elogio della zucca? Sì, si può se si racconta con fermezza e levità l’amara passione del vivere».

Thea


http://www.italialibri.net - email: - Ultima revisione Gio, 26 feb 2004


© Copyright 2000 italialibri.net, Milano - Tutti i diritti riservati