I commenti dei lettori
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Carlo Luigi Ciapetti, Firenze, 25/10/'04
C'e' un racconto umano e delizioso di Buzzati, pubblicato sl numero 1 di "Selezionando", la rivista della allora SIP, che si chiama piu' o meno "Ypsilanti in cabina 9". E' introvabile su Internet e lo indico come obiettivo di ricerca per chi ami questo grandissimo scrittore italiano, certo che se lo trovera' avra' qualcosa di piu' per cui amarlo ed apprezzarlo...
Alessandro, Novara, 18/08/'04
Secondo me Dino Buzzati è un grande scrittore che trasmette, coi suoi racconti e con i suoi romanzi, sensazioni profonde. Scrive in modo eccellente e propone racconti sempre creativi e originali, senza mai ripetersi. Sto cercando tutte le sue opere e sto anche realizzando un piccolo sito Internet in suo onore. E' decisamente il mio scrittore preferito (almeno per quanto riguarda gli scrittori italiani)
Emanuele Trevisan, Massanzago (Pd), 19/07/'04
Ciao a tutti, mi è capitato casualmente di sentir parlare del Buzzati, mi ha incuriosito poi affascinato, così sono andato a a camminare i luoghi che lui amava.splendidi. c'è qualcuno che ha letto I Miracoli di ValMorel? a me manca e volevo sapere la vostra opinione.grazie.
Valentina Donatiello, Francavilla Fontana (Brindisi), 6/07/'04
Mi sto laureando in scienze della comunicazione e la mia tesi tratterà l'attività giornalistica di Dino Buzzati. Grazie al lavoro di ricerca ho scoperto svariati aspetti di questo autore, ma la cosa che maggiormente mi ha catturato è stata la sua elegante e accativante scrittura. Sempre sospesa tra il reale e il fantastico tanto da non far mai comprendere dove sia la verità e dove l'immaginario. Il mio primo libro è stato "Il deserto dei Tartari" a cui mi sono avvicinata per semplice conoscenza dell'autore. In seguito, affascinata dal modo di scrivere e catturare il lettore, ho deciso in maniera seria di fare una tesi. Dino Buzzati è uno dei personaggi del novecento letterario che ancora oggi è in grado di catturare le nuove generazioni. Uno dei brevi racconti più belli è "I giorni perduti" dove, con bravura eccelsa, mette in evidenza quanto sbadati sia gli uomini nel lasciarsi scorrere addosso il tempo senza rendersi conto di quello che stanno perdendo.
Matteo Giacchetta, Ancona, 26/05/'04
Ho letto vari racconti di buzzati, quello che mi è piaciuto di più è "qualcosa è successo". Il pezzo di giornale su cui c'era scritto IONE l'ho interpretato come EMIGRAZ IONE. MI PAREVA più giusto di una banale, alluvIONE esplosIONE uccisIONE... no?
Claudio, 16/05/'04
Veramente leggere "sette piani" come alunno della scuola, dopo como studente di Medicina e ora como medico È una sperienza stranna. Diverse parole, diverse situazioni prendono e lasciona importanza secondo come si vede. Ma la angoscia umana di saper che il piano inferiore È certo, esiste come una verità transversale.
Laura Forchini (bibbiemax@libero.it), Valdagno (Vicenza), 06/02/'04
Il vecchio Dino è l'Ulisse dei nostri tempi...E' curiosità allo stato puro, è voglia di scoprire e capire il mondo con tutte le sue sfaccettature...Nei suoi dipinti e nei suoi scritti ritroviamo quella passione e quel mistero che da sempre sono parte dell'uomo.
Federico, Belluno, 30/01/2004
Il bellunese Dino si può certamente descrivere come un genio della scrittura.Nei suoi racconti riesce a velare delle immagini sotto le riche che lui scive...il tempo e lo spazio sono punti importanti dei suoi primi testi.Anche le figure più povere, come la cornacchia e il cappello di Del Colle, riescono a risaltare grazie la sua scrittura.
Rossella Perruso, 26/01/2004
Che belli i suoi libri e che bello "Un Amore"... Altro che descrizioni surreali. E' tutto pregnante, vero, reale...E si sentono le voci e gli odori dei suoi personaggi e puoi riconoscerli per strada. Laide Ë come tutte le donne che fanno quel mestiere e Antonio Dorigo Ë un uomo consumato da un amore dissacrante, osceno, balordo. Ma Ë poesia, Ë verità ...
Gianni (leo_ita@hotmail.it), Torino, 19/11/'03
Lo scrittore che più di ogni altro ha segnato il confine tra la mia infanzia e le mia giovinezza; tra la spensieratezza totale e la maturità scolastica. Ma anche lo scrittore che consegna la realtà,a volte dura ma sempre da assaporare, attraverso la fantasia. Lo scrittore di una terra splendida e desiderosa di donare agli altri. Nato tra la gente che riesce a trasformare la povertà in nobile accettazione. Da quella gente ho avuto la vita, e tanto di quello che ancora oggi è dentro di me. Dino tutte queste cose le fa sempre ricordare.
Bruno Agopian Castiglioni (bragopian@yahoo.com), San Justo (Buenos Aires-Argentina), 16/11/'03
Sono da poco ritornato dall'Italia, e ho potuto comprare il libro di Buzzati "Sessanta Racconti" (qui non si trova in italiano...). Sto studiando la mia quarta Carriera Universitaria, "Lettere e FilosofÌa". Ho avuto nella materia "Letteratura Italiana" una meravigliosa Prof., MarÌa Esther Badin,che ci ha "trasmesso" tutta la "magia" di Buzzati!!!Non ho dubbio che È il nostro Allan Poe!!! Non saprei quale dei 60 È il più attrattivo...ma posso dire che ognuno È come "una calamita". Tante volte vorrei che un racconto dato continuassi...ma tutto resta nell'immaginazione del lettore...Come avrei voluto conoscerlo e dargli i miei complimenti più affettuosi!!!
Ida Vodica (ida_kiti@yahoo.it), Tirana (Albania), 15/11/'03
Ho letto quasi tutte le opere di Buzzati. E sono rimasta a bocca aperta perche eranno cosi belle, e viccino al mio carattere. i suoi libri sonno tutti dei capolavori. Mi piacherebe avere di piu via e-mail. Grazie.
Pierpaolo Buzza (mastropierpa@libero.it), Roma, 15/11/'03
Trovo Buzzati semplicememte geniale. Ho letto tutti i suoi libri, e posso dire che è l'autore italiano che più mi evoca atmosfere Kafkiane. Il suo evolversi attraverso diversi stili e argomenti (da "la famosa invasione degli orsi in Sicilia" a "un amore" ai suoi racconti più misteriosi) lo rende sempre nuovo ed attuale. Mi ha insegnato molto, la sua opera mi ha veramente arricchito. Consiglio a tutti di leggere qualcosa scritto da lui.
Ashely, Roma, 29/10/'03
I libri di buzzati mi hanno sempre suscitato un certo interesse..... mi piace il modo in cui si esprime con parole dal suono a volte dolce e a volte aspro. Mi piace!!!!!!!!!!
Felix, 14/08/'03
Lo trovo straordinario, dotato di grande classe narrativa. Capace di farti entrare nelle storie e nei personaggi, senza essere mai retorico né gratuito. Consiglio a tutti la raccolta Crimini e misteri e incubi, in particolare segnalo la tragedia di Albenga e la strage di Superga. Purtroppo non si leggono più articoli di cronaca come quelli di Buzzati, ma chi fa il giornalista deve leggerli assolutamente.
Giovanni Gioeli (ggioeli@libero.it), Roma, 1/08/'03
Tanto tempo fa, durante gli anni della scuola media, ebbi la fortuna di imbattermi in un libro, che avrebbe segnato profondamente il mio modo di considerare la lettura e le sensazioni che da essa derivano. LA BOUTIQUE DEL MISTERO di BUZZATI mi iniziò alla conoscenza di un autore intelligente e sensibile, che proiettò la mia essenza spirituale, in un mondo magico e misterioso.
Improvvisamente ciò che si celava nelle cose quotidiane, nel vento, nei rumori misteriosi della notte, diveniva parte delle mie cose, grazie alle presenze e le intuizioni che animavano quella raccolta di racconti, semplici e geniali. La forza di Buzzati, si cela nella capacità di rammentare al lettore, che accanto a tutto ciò che i nostri sensi sperimentano e utilizzano per costituire la realtà, esiste una dimensione misteriosa e potente che ci sfugge e che forse si rende manifesta solo attraverso la morte. Il sapore triste, disperato ed a volte vagamente macabro delle sue opere, è forte in qualsiasi luogo esso le ambienti e si rinnova continuamente, permettendoci di guardare ciò che ci circonda, con occhi più rispettosi e consapevoli del mistero della vita. La negazione della verità assoluta, che sempre si cela dietro alla prossima svolta, rende chiaro il significato delle sue storie e si fa sempre più poderoso nell'angosciosa attesa si qualcosa, che non arriverà mai.
Matteo Guerrini, Siena, 30/06/03
Dopo aver letto "il deserto dei tartari" l'unica reazione possibile è quella di sperare di dimenticarselo per poterlo dleggere nuovamente.Un capolavoro in cui è sempre presente quel senso di attesa tanto caro all'autore , come in "un amore".Il personaggio principale che si conforma alla vita abituale.Ripeto: Un ottimo scrittore
Antonio Fiori, Sassari, 28/06/03
Nel 1974 portai Dino Buzzati alla maturità, come autore contemporaneo. Mi piace ricordarlo ancora, qui, come scrittore e come uomo. Il suo stile originalissimo, in straordinario equilibrio tra il grottesco e il surreale, tra l'apologo e il racconto. E' certamente uno dei grandi del nostro novecento letterario. Il Kafka italiano, è stato definito, forse riduttivamente. Tra le sue opere ho amato particolarmente 'I sessanta racconti' e 'Un amore', che consiglio a tutti.
Andrea Pietrobon (andrea.pietrobon@libero.it), 30/05/03
Ciò che mi ha più colpito nella scrittura di Buzzati è la sua grande limpidezza espressiva e linguistica contrapposta al mondo allegorico, surreale spesso rappresentato; in lui domina sovente un senso del fantastico che va oltre la quotidianità e sembra ricercare le ragioni ultime dell'esistere e indaga i meandri oscuri dell'agire umano.
Enrico (enrico_zak@yahoo.it), Venezia, 16/05/03
Nei libri di Buzzati c' è il mistero e la magia che ritrovi nei silenzi dentro i boschi. E' raro trovare un narratore come lui perché nei suopi libri non c'è mai una parola un pensiero di troppo che possano rovinare l' atmosfera creata, adoro il suo stile, asciutto e incantatore.
Gabriela Mancari, (smilza@vtr.net), Velletri (Roma), 10/04/03
Ho letto parecchie opere di Dino Buzzati e devo dire che la cosa che più mi colpisce di questo srittore è il modo chiaro di trasmettere le sue emozioni, impresa difficile quando si tratta di mettere per scritto ciò che sente l'anima. La sua persistente "angoscia" per il tempo che "scappa" e non può più tornare, per il tempo perso, per non sapere a scienza certa se ciò che è stato vissutoè stato veramente vissuto in maniera intensa... tutto mi avvicina a lui, perchè anch'io vivo e penso in quel modo. E' per ultimo, il suo grande amore per la natura e specialmente per le montagne...avrei tanto voluto dirgli quanto io lo capivo!!!!!!
Tonino Delogu (tondel@tiscali.it) 08.12.2002
Un fantasma può essere lo sfogo della valvola della fantasia. Dentro ci bolle un brodo di follia ma molti sgomitano pur di assicurarsene una porzione. I sintomi di una ricerca diversa, che presume di descrivere paesaggi del dopo, diventano oggetti di mercato. Nella realtà mi accorgo che tutto è una articolazione inversa del sogno: per essere lineari e coerenti basta semplicemente leggere i colori al negativo e così una esasperazione deliziosa diventa la normale rutìn col profumo di cacca. Ognuno si rivolge a un Dio o a un Subdio per dirgli tutto. Se poi non risponde, sono cazzi suoi, rivendicare le proprie coerenze è normale. I regali si ricevono e si donano gratis: più ne hai più ne dai, comunque.
Alessia Rapone (pcale@tiscalinet.it), Roma, 21.03.2002
Racconti che potrebbero essere reali, eppure c'è qualcosa di fantastico, che ti spinge a dire: «Non è possibile, almeno qui tra esseri umani come me». E racconti che potrebbero essere fantastici, ma che sono estremamente reali..."I Sette Mesaggeri": a quale regnoappartengono, non ti sembra di averli visti viaggiare fino ai confini delle terre del ricco signore, per mantenere fede alla promessa e credere, nonostante tutto? Quanti uomini fedeli conosci, forse uno, ma esistono! E il signore, proprietario di una fortuna...non ti sembra di averlo già incontrato in qualche pezzo di cronaca, magari era il ministro svedese che rinunciava alla carica per dedicarsi alla famiglia, una volta scoperto che non saprà mai contare tutto quello che altri hanno dato a lui. E poi c'è il raconto di Don Valentino, che per tenersi stretto Dio, e per far piacere al suo vescovo, finisce col perdere lo spirito di un lontano Natale. Ma Dio è più forte e ironico e torna quando il piccolo prete meno se lo aspetta. Non hai mai vissuto una notte di Natale solo, e poi improvvisamente "pieno di..."? Ecco, Buzzati trasfigura la realtà per farla vedere meglio, per far scoprire a tutti che sotto sotto c'è una bellezza pura e incontaminata. E la verità viene sempre fuori, pur lasciando il lettore aperto ad altri significati che può attribuire al testo appena letto. Bello. |