ina Lagorio, piemontese di nascita, ha vissuto a lungo in Liguria e ora abita a Milano. I suoi studi sono stati letterari e ha amato molto la poesia. Di se stessa scrive: «Raccontare è stato per me una seconda maniera di essere, una risposta istintiva al bisogno di espressione per impadronirmi del mondo, attraverso un tipo diverso di conoscenza».
Ha scritto opere di narrativa, di saggistica e di teatro. Tra le prime: Il polline (1966), Approssimato per difetto (1971), La spiaggia del lupo (1977), Fuori scena (1979), Tosca dei gatti (1983), Golfo del paradiso (1987), Tra le mura stellate (1991), Il silenzio (1993), Il bastardo, ovvero gli amori, i travagli e le lacrime di Don Emanuel di Savoia (1996), Inventario (1997), Larcadia americana (1999).
Proprio all'indomani della pubblicazione di questo romanzo breve, frutto di unesperienza di viaggio negli USA dove l'autrice è stata invitata dallAmerican Association of Italian Studies, ItaliaLibri l'ha incontrato per un'intervista. E' il 5 aprile 2000.
Càpita, il romanzo a cui la scrittrice ha lavorato fino alla fine, il 17 luglio 2005, spiega con precisione le lente, labilissime conquiste del suo lungo inverno di malata, racconta le ore della malattia senza pudori e reticenze, descrivendo gli stati danimo distesi, allegri, ma anche quelli disperati.
Tra le opere di saggistica: Fenoglio (1970), Sui racconti di Sbarbaro (1973), Sbarbaro: un modo spoglio desistere (1981), Penelope senza tela (1984), Russia oltre lURSS (1989), Il decalogo di Kieslowski (1992). I suoi testi teatrali sono raccolti nel volume Freddo al cuore (1989).
Ha vinto importanti premi letterari. Le sue opere sono tradotte in numerosi paesi.
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