GIORGIO SCERBANENCO, SCRITTORE DI GENERE POLIZIESCO, CREATORE DEL COMMISSARIO DUCA LAMBERTI

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Giorgio Scerbanenco (1911-1969)


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uno dei migliori scrittori italiani del genere poliziesco, Giorgio (Vladimir) Scerbanenco nacque nel 1911 a Kiev, in Ucraina, da madre italiana e padre ucraino. Ancora impubere, si trasferì in Italia, inizialmente a Roma e in seguito a Milano. Per motivi finanziari, dovette abbandonare molto presto gli studi e adattarsi ai lavori più disparati: fresatore, magazziniere e fattorino.

In un secondo momento iniziò a collaborare con periodici femminili, dapprima in qualità di correttore di bozze, poi come autore di racconti e romanzi rosa, arrivando a ricoprire importanti incarichi redazionali e direttivi in alcuni settimanali femminili come «Novella», «Bella», «Annabella». Su quest’ultimo tenne la famosa rubrica La posta di Adrian.

Il suo esordio nel mondo del giallo avvenne nel 1940, con il poliziesco Sei giorni di preavviso, il primo di una serie che fu nuovamente pubblicato in Cinque casi per l’investigatore Jelling: il protagonista è un archivista della polizia di Boston, Arthur Jelling, per l’appunto.

La fama nazionale e internazionale, tuttavia, per Scerbanenco arrivò con la serie che ha come protagonista Duca Lamberti, figura al centro di quattro romanzi, tre dei quali portati sullo schermo rispettivamente da Fernando di Leo, Duccio Tessari e Yves Boisset. Traditori tra tutti (1966), il secondo di questi romanzi dopo Venere Privata, nel 1968 vinse il Grand Prix de Littérature Policière.

Il 27 ottobre del 1969, Scerbanenco morì improvvisamente a Milano, al culmine del suo successo italiano ed europeo.

Nel 1970, nella serie Suspence di Longanesi, uscì Al servizio di chi mi vuole, primo e unico romanzo d’una serie che avrebbe dovuto avere come protagonista la figura d’un “para” italiano, Ulisse Orsini, soldato di ventura.

Scerbanenco, dunque, autore di talento nel suo genere, uno dei padri del giallo made in Italy. Molte sue opere sono state pubblicate negli ultimi anni: nel 1994 escono I milanesi ammazzano al sabato, Noi due e nient’altro, Appuntamento a Trieste e Cinquecentodelitti. Nel 1995 sono stati dati alle stampe Lupa in convento, Cinque casi per l’investigatore Jelling, Le principesse di Acapulco, Le spie non devono amare, Al mare con la ragazza e Non rimanere soli. Nel 1996 escono ancora Ladro contro assassino, Millestorie, Storie del futuro e del passato. Nel 1999, infine, Ragazzi del massacro, Al servizio di chi mi vuole, Ragazza dell’addio.

A cura della Redazione Virtuale

Milano, 16 novembre 2001
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Angela (angelafrn@tiscali.it), 30/08/'03

Ho scoperto Scerbanenco per caso,per 1 esame universitario e subito mi ha fatto appassionare al giallo"all'italiana",dandomi l'oppurtunità di riscoprire anche altri giallisti italiani purtroppo oggi caduti nel dimenticatoio di 1 panorama letterario che sempre più spesso predilige la narrativa estera,dimenticando che "emozioni,pathos e grandi descrizioni "sono vive e attuali nell'opera di 1 SCRITTORE che sta attualmante rivivendo la sua gloria.


Emanuela Cunial (mokalceste@yahoo.it), Treviso, 23/03/03

ho appena finito di leggere La sabbia non ricorda.ho letto altri libri di scerbanenco...ma è proprio così : a un certo punto non le leggi più le parole, è la storia che te le sussurra all'orecchio, come alberto che rassicura la sua michela. vorresti per un momento essere seduto a un tavolino, in un baretto di lignano,alle 12.30 di una domenica di marzo, con il sole e l'aria fredda e lui ti sorride , seduto con te a bere qualcosa.peccato non ci sia più...ma perché certa gente si permette di morire così presto?


Guido Siniscalchi (guidosini@ibero.it), Milano, 27/12/2002

Crdeo che sia un grande scrittore, intelligente e coinvolgente. Fantastiche le atmosfere della Milano anni '50 e '60. Sa essere delicatissimo, e altre volte crudo, ma sempre traspare una grande umanità. Solo talvolta qualche ingenuità stilistica, meravigliosa anche quella. In qualche modo lo affiancherei a Simenon.




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