ato a Luino, sul Lago Maggiore, nel 1913, Vittorio Sereni vive la sua adolescenza a Brescia poi, per esigenze lavorative del padre Enrico, funzionario di dogana, si trasferisce a Milano dove compie gli studi alla Facoltà di Lettere e Filosofia. Durante il periodo universitario stringe legami con intellettuali allievi del filosofo Antonio Banfi tra cui
Antonia Pozzi, Luciano Anceschi, Remo Catoni, Enzo Paci, Renato Gottuso. Si laurea nel 1936 con una tesi in Estetica sulla poetica di
Gozzano.
Nel 1937 comincia a dedicarsi allinsegnamento nelle scuole superiori e dopo due anni riceve una cattedra definitiva a Modena, dove si trasferisce con la moglie Maria Luisa Bonfanti.
Nel 1938 diviene redattore della rivista «Corrente di Vita Giovanile» fondata da Ernesto Treccani.
Viene chiamato alle armi nel 1940, dapprima sul fronte francese, successivamente destinato in Grecia per raggiungere lAfrica ed infine preso in forza alla Divisione Pistoia per proteggere il fronte siciliano a Trapani.
Il 24 luglio 1943 è fatto prigioniero con il suo reparto dagli Alleati sbarcati in forze in Sicilia. Fino al 1945 trascorre il suo tempo in prigionia tra Algeria e Marocco francese.
Con il ritorno in patria si trasferisce con la famiglia (è nata anche la figlia Maria Teresa) nella casa paterna di Milano e riceve lincarico presso lUfficio scuole private al Provveditorato agli Studi di Milano per poi essere incaricato alla cattedra di italiano nel liceo classico Carducci di Milano. Nel 1947 arriva Silvia, la secondogenita.
Collabora nel frattempo in qualità di redattore presso il «Giornale di Mezzogiorno», diretto da Riccardo Lombardi, con chiara tendenza repubblicana, ed entra nella redazione della rivista «Rassegna dItalia» diretta da Sergio Solmi, stringendo amicizia con Umberto Saba.
Nel 1952 lascia linsegnamento per entrare nella grande industria Pirelli alla direzione dellufficio stampa e propaganda, pubblicando unimportante rivista Pirelli in cui le sezioni arte e letteratura sono affidate alle sue cure. Nasce nel 1956 la terza figlia Giovanna.
Nel 1958 la Mondadori accoglie nel suo organico Sereni come direttore editoriale, lavoro che lo impegnerà fino al giorno della sua morte avvenuta nel 1983.
Lesordio poetico di Vittorio Sereni avviene nel 1941 con la raccolta Frontiera (edizioni Corrente), volume ampliato poi nel 1942 presso leditore Vallecchi con il titolo Poesie. Le esperienze ermetiche del periodo si affacciano nel linguaggio di questo testo lasciando scorgere lesigenza di una maggiore adesione alla realtà quotidiana, ponendo in contrapposizione alla poetica della parola ermetica una visione più realista del verso, unevocazione dei ricordi che lascino tracce nel presente.
Questa necessità si affermerà nella raccolta poetica Diario dAlgeria (1947, Vallecchi) dove il narratore, dai toni fugaci, rende in versi la cronaca della prigionia nordafricana ponendola come allegoria esistenziale e storica.
Nel 1965, insieme alla seconda edizione di Diario dAlgeria pubblicata da Mondadori, viene pubblicata da Einaudi la nuova raccolta lirica Strumenti umani. Le grandi trasformazioni culturali e sociali dellEuropa del dopoguerra fanno da sfondo alle vicende private e la conoscenza della realtà si scontra con una perdita di sicurezza e di stabilità dellindividuo: con questi presupposti si presentano i versi del nuovo Sereni, con unarticolazione di registri espressivi che variano dal lirico al parlato, con talvolta accesi slanci emotivi.
Seguiranno anni di silenzio creativo e di lavoro intenso alla casa editrice prima di avere la nuova ed ultima raccolta Stella variabile (1981, Garzanti), riflessione amara sulle occasioni perdute della vita, con un linguaggio essenziale e capace di pura concentrazione lirica. In questo stesso anno pubblica con Einaudi il quaderno di traduzioni Il musicante di Saint-Merry e altri versi tradotti, con il quale si aggiudica il premio Bagutta.
Sereni ha lasciato anche alcune opere critiche e narrative:
Gli immediati dintorni (1962, Il saggiatore), pagine di diario, appunti di lavoro, frammenti narrativi;
Lopzione e allegati (1964, Scheiwiller), racconti;
Letture preliminari (1973, Liviana), scelta delle sue letture critiche dal 1940 in poi.
A cura della Redazione Virtuale
Milano, 27 genaio 2006
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