PAOLO SYLOS-LABINI, NOTO NEGLI AMBIENTI DELLA RICERCA INTERNAZIONALE PER I SUOI STUDI SU SVILUPPO ECONOMICO, INFLAZIONE, MACROECONOMIA

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Paolo Sylos-Labini (1920-2005)


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«Studiare i bilanci delle imprese e gli andamenti di borsa non mi ha mai appassionato, ho piuttosto sempre cercato di combinare analisi teorica e impegno sociale»
(Paolo Sylos-Labini)

rande economista, Paolo Sylos-Labini, è nato a Roma il 30 ottobre 1920. Allievo di Alberto Breglia, ha conseguito la laurea nel 1942, proseguendo gli studi di specializzazione presso le Università di Harvard (Massachussetts – USA), dove ha seguito le lezioni di Schumpeter, e di Cambridge (U.K.).

È stato professore di Economia presso le Università di Catania e Bologna e, professore di Economia Politica presso il dipartimento della facoltà di Scienze Statistiche Demografiche ed Attuariali dell’Università "la Sapienza" di Roma. Membro del Consiglio di amministrazione dello SVIMEZ (Associazione per lo Sviluppo dell’Industria nel Mezzogiorno), era noto negli ambienti della ricerca economica internazionale per i suoi numerosi studi sullo sviluppo economico, sull’inflazione, e sulla macroeconomia. Ha fatto parte dell’Accademia Nazionale dei Lincei (dal 1991), dell’Associazione Economica Americana, nonchè del "Gruppo del Buongoverno" (Associazione di economisti italiani) Nel 1984 ha vinto il prestigioso Premio Saint Vincent per l’Economia. Nel 1986 è la volta del premio A.P.E.; altri riconoscimenti prestigiosi conseguiti durante gli ultimi anni: Premio speciale per la cultura (1988), Premio G.G. Feltrinelli per L’Economia (1990), Premio Invernizzi (1994).

Dopo le elezioni del 2001, perse dal centro-sinistra a favore dell'incredibile Silvio Berlusconi, Sylos-Labini si impegna, sulle pagine dell«Unità» a presentare, con Alessandro Roncaglia, una serie di documenti storici per spiegare cosa sia il “Riformismo” sul piano culturale. Il suo obiettivo è di spingere un gruppo di uomini politici moderati e "riformisti" a elaborare una strategia politica comune.

Il 7 dicembre 2005 Paolo Sylos-Labini si spegne in una stanza della clinica "Villa Carla", nella sua città. Socialista liberale, la sua figura «merita ogni rispetto per la trasparenza della sua vita, la sua onestà, il suo rigore morale, le sue battaglie politiche che lo hanno visto impegnatissimo sul fronte dell'opposizione [al governo Berlusconi ndr] (ed anche alla povera opposizione ad esso) di gran lunga di più, con più passione e rigore di quanto possa aver fatto qualunque oppositore ufficiale.» Roberto Renzetti su «fisicamente.net».

Un gigante in un paese di nani. «Chi non ricorda un saggio che fu una bomba nei primi anni Settanta, che costrinse tutti i sociologi a misurarsi con lui, il Saggio sulle classi sociali? Il modo in cui quel libro venne costruito era tipico del metodo di lavoro di Sylos Labini. Poche grandi opere di riferimento, Smith, Marx, Schumpeter e non molto altro, perché non era da lui costruire «libri a mezzo di libri», passando da citazione a citazione. Spesso erano i suoi assistenti (o meglio, i suoi «assistiti» come ci chiamava) a ricordargli: professore, questo l'ha già detto il sociologo X, il filosofo Y o l'economista Z. «E allora? — replicava — Io lo dico alla luce dei dati che sto considerando». Questo era il suo metodo: il Saggio sulle classi sociali nacque da una ispezione attenta e curiosa dei dati censuari, dalla scoperta — in un momento in cui la classe operaia era il soggetto politico di riferimento — che il nostro era ed era sempre stato un Paese di classi medie, di piccola borghesia, e di una borghesia media e alta in cui si annidavano rentier e «topi nel formaggio». (Michele Salvati).

All'indomani dela sua morte il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha voluto ricordarlo con queste parole: «Illustre economista, profondo conoscitore delle scienze sociali, ha formato con passione e dedizione generazioni di giovani, trasmettendo loro perseveranza e rigore scientifico, traducendo con lucidita' complesse analisi macroeconomiche in acute diagnosi sociali».

OPERE

Economie capitalistiche ed economie pianificate (Laterza, 1960), Oligopolio e progresso tecnico (Laterza 1964); Problemi dello sviluppo economico (Laterza 1970); Sindacati, inflazione e produttività (ibidem, 1972); Saggio sulle classi sociali (ibi 1974); Le forme dello sviluppo e del declino (Ibi 1984); Le classi sociali negli anni ’80 (Laterza 1984); Nuove tecnologie e disoccupazione (1993); Carlo Marx: è tempo di un bilancio (a cura di, Laterza 1994); La crisi italiana (ibi 1995); Il pensiero economico: Temi e protagonisti (ibi 1995 come coautore); Sottosviluppo. Una strategia di riforme (Laterza 2000); Berlusconi e gli anticorpi. Diario di un cittadino indignato (Laterza 2003); Scritti sul Mezzogiorno 1954-2002 (Lacaita 2003); Torniamo ai classici. Produttività del lavoro, progresso tecnico e sviluppo economico (Laterza 2005); Un paese a civiltà limitata. Intervista su etica, politica ed economia (Laterza 2005);. Postumo esce , Ahi serva Italia. Un appello ai miei concittadini, (Laterza 2006), una raccolta di articoli comparsi su diverse testate, che è il testamento politico di Paolo Sylos-Labini.

Diverso materiale è contenuto nel sito a lui dedicato dal figlio Francesco.

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Domenico Fanelli, (domenifan@yahoo.it) , Pisa, 10/04/03

Penso che Sylos Labini sia uno di quei geni che nel futuro lontano ricorderemo con amarezza per non averlo ascoltato fino in fondo..la cosa strana è che il popolo non si faccia "abbindolare" da persone come Sylos Labini e, preferisca invece farsi abbindolare da persone come Silvio B.!!!!!


Igor Zornetta (igorzornetta@libero.it), San Donà di Piave (Ve), 30/12/2002

Paolo Sylos Labini, semplicemente arguto ed eccezionale. Riesce ad avere una apertura mentale non da pochi




http://www.italialibri.net - email: - Ultima revisione Lun, 9 ott 2006

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