ANTONIO TABUCCHI, TRADUTTORE DI FERNANDO PESSOA È IL SIMBOLO DELLA DIFESA DEI DIRITTI CIVILI

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Antonio Tabucchi (1943)


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ato a Pisa. il 24 settembre 1943, Antonio Tabucchi viene allevato nella casa dei nonni materni a Vecchiano, un borgo nelle vicinanze della città toscana. Durante gli anni dell’università, intraprende numerosi viaggi in Europa, sulle tracce degli autori incontrati nella ricca biblioteca dello zio materno.

Al ritorno da uno di questi viaggi a Parigi, trova su una bancarella nei pressi della Gare de Lyon, firmato con il nome di Alvaro de Campos, uno degli eteronimi del poeta portoghese Fernando Pessoa (1888-1935) il poema Tabacaria, nella traduzione francese di Pierre Hourcade. Dalle pagine di questo libercolo ricava l'intuizione di quello che sarà per più vent'anni l’interesse principale della sua vita.

Recatosi infatti a Lisbona, sviluppa per la città del fado e per il Portogallo una vera passione. Finisce così per laurearsi nel 1969 con Silvio Guarnieri e Luciana Stegagno Picchio con una tesi sul Surrealismo in Portogallo.

Si perfeziona alla Scuola Normale Superiore di Pisa negli anni ‘70 e nel 1973 viene chiamato ad insegnare Lingua e Letteratura Portoghese a Bologna.

Con María José de Lancastre, ha tradotto in italiano molte delle opere di Fernando Pessoa, ha scritto un libro di saggi e una commedia teatrale su questo grande scrittore.

Nel 1973 scrive il suo primo romanzo, Piazza d'Italia (Bompiani 1975), un tentativo di scrivere la storia dalla prospettiva dei perdenti, in questo caso gli anarchici toscani, nella tradizione di grandi scrittori italiani di un passato più o meno prossimo, come Giovanni Verga, Federico De Roberto, Tomasi Di Lampedusa, Beppe Fenoglio, e contemporanei, come Vincenzo Consolo.

Nel 1978, anno in cui viene chiamato a insegnare all’università di Genova, pubblica Il piccolo naviglio (Mondadori) e, nel 1981 Il gioco del rovescio e altri racconti (Il Saggiatore), seguito da Donna di porto Pim (Sellerio 1983). Il 1984 è l’anno del suo primo romanzo importante, Notturno indiano, da cui nel 1989 è stato tratto un film di Alain Corneau, con Jean-Hugues Anglade, Clémentine Célarié e Otto Tausig. Il protagonista è un uomo che cerca di rintracciare un amico scomparso in India, ma in realtà è in cerca della propria identità.

Nel 1985 pubblica Piccoli equivoci senza importanza (Feltrinelli) e, nel 1986, Il filo dell'orizzonte. Anche in questo romanzo il protagonista, Spino, che cerca di dare un nome al cadavere di uno sconosciuto è il tipico personaggio sulle tracce di se stesso. Non si sa se questi personaggi riescano nel loro intento, ma nel corso della loro vita sono costretti ad affrontare l’immagine che gli altri restituiscono di loro. Anche da questo romanzo è stato tratto un film (1993) con Claude Brasseur e la regia del portoghese Fernando Lopez.

Nel 1987 anno in cui pubblica I volatili del Beato Angelico (Sellerio) e Pessoana Minima (Imprensa Nacional, Lisboa), riceve in Francia il Prix Médicis, per il miglior romanzo straniero (Notturno indiano). Nel 1988 scrive la commedia I dialoghi mancati (Feltrinelli). Nel 1989 il presidente della Repubblica portoghese gli conferisce l’Ordine Do Infante Dom Herique e nello stesso anno è nominato Chevalier des Arts et des Lettres dal Governo francese.

Nel 1990 pubblica Un baule pieno di gente. Scritti su Fernando Pessoa (Feltrinelli) e l’anno successivo, L'angelo nero (Feltrinelli 1991). Nel 1992 scrive in portoghese Requiem, un romanzo che più tardi verrà tradotto in italiano (Feltrinelli, vincitore del Premio P.E.N. Club italiano) e pubblica Sogni di sogni (Sellerio).

Il 1994 è un anno molto importante nella vita di Antonio Tabucchi. E’ l’anno de Gli ultimi tre giorni di Fernando Pessoa (Sellerio), ma soprattutto del romanzo per il quale è diventato maggiormente conosciuto: Sostiene Pereira (Feltrinelli), vincitore del Premio Super Campiello, del Premio Scanno e dl Premio Jean Monnet per la Letteratura Europea. Il protagonista di questo romanzo diventa il simbolo della difesa della libertà d'informazione per gli oppositori politici di tutti i regimi antidemocratici. In Italia, durante la campagna elettorale, intorno a questo libro si aggrega l’opposizione contro il controverso magnate della comunicazione Silvio Berlusconi. Il regista Roberto Faenza ne trae il film omonimo (1995) in cui affida a Marcello Mastroianni la parte di Pereira e a Daniel Auteil la parte del dottor Cardoso.

In novembre viene chiamato dell’Ecole des Hautes Etudes di Parigi a tenere una serie di lezioni. Nel 1995 appaiono Conversaciones con Antonio Tabucchi di Carlos Gumpert (Anagramma) e Dove va il romanzo (Imucron)

Nel 1997 scrive il romanzo La testa perduta di Domasceno Monteiro, basato sulla storia vera di un uomo, il cui corpo fu trovato in un parco. Si scoprì che l’uomo era stato assassinato in una stazione di polizia della Guardia Nazionale Repubblicana nei dintorni di Lisbona. Un fatto di cronaca che colpì la sensibilità e l’immaginazione dello scrittore. Per portare a termine questo romanzo, Tabucchi ha lavorato sui documenti raccolti dagli investigatori che, al Cosiglio d’Europa, a Strasburgo, tengono sotto controllo il rispetto dei diritti umani e le condizioni di detenzione in Europa. In poche parole, controllano le interazioni tra i cittadini e gli agenti all’interno dei commissariati di polizia. Il romanzo si rivelò profetico quando il sergente José dos Santos, l’assassino, finalmente confessò il delitto, per il quale fu condannato a una pena di 17 anni di reclusione.

Nel 1997 scrive Marconi, se ben mi ricordo (Eri). L’anno successivo, L'Automobile, la Nostalgie et l'Infini (Seuil, Parigi 1998)

Una vecchia diatriba sul ruolo dell’intellettuale lo contrappone a Umberto Eco, secondo il quale l’intellettuale ha principalmente il compito di organizzare la conoscenza, mentre Tabucchi rivendica il diritto, di fronte ai fatti preoccupanti della nostra società, di prendere posizione e, quando è necessario, suonare l’allarme. E' il tema che collega i brevi saggi raccolti ne La gastrite di Platone pubblicato prima in Francia, per la traduzione di Bernard Comment, e in seguito in Italia (Sellerio 1998). L’autore toscano vi contesta un’affermazione del Tractatus di Ludwig Wittgenstein: «Nulla dire se non ciò che può dirsi... Su cio di cui non si può parlare si deve tacere», perché permetterebbe di parlare soltanto di ciò che si conosce. Fantasia e immaginazione appartengono esse stesse, in un certo qual modo alla conoscenza, anche se non hanno nulla a che fare con la logica di Wittgenstein, ma rappresentano una forma di conoscenza che interessa il sospetto e il dubbio.

Il 1998 è l’anno in cui riceve dall’Accademia Leibniz il Premio Nossack. Nel 1999 scrive Gli Zingari e il Rinascimento (Sipiel) e Ena poukamiso gemato likedes (Una camicia piena di macchie. Conversazioni di A.T. con Anteos Chrysostomidis, Agra, Atene 1999). I dubbi sono come macchie su una camicia bianca, fresca di bucato. La missione di ogni intellettuale e di ogni scrittore è di instillare i dubbi per la perfezione, perchè la perfezione genera ideologie, dittatori e idee totalitariste. La Democrazia non è uno stato di perfezione.

Attratto fatalmente dai personaggi tormentati e pieni di contraddizioni, Antonio Tabucchi, il più europeo degli scrittori italiani, non sta mai dalla parte dell’Autorità. Nei suoi romanzi il sentimento e lo sdegno trovano il modo di esprimersi in un senso più lato e fanno appello ad un pubblico più vasto, oltre i limiti della lingua e i confini nazionali. I suoi romanzi sono stati tradotti in tutta Europa.

La capacità di dubitare è molto importante, quasi a livello fisiologico: bisogna dubitare delle religioni fondamentaliste che non ammettono dubbi; dei regimi politici imposti, che non ammettono dubbi, di ogni forma estetica di perfezione, che non da spazio al dubbio. Anche se esistono dei valori fondamentali sui quali non è possibile equivocare: come l’affermazione «Tratta il prossimo tuo come te stesso», o la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

Nel 2001 Tabucchi pubblica Si sta facendo sempre più tardi, un romanzo epistolare. Diciassette lettere che celebrano il trionfo della parola, che come «messaggi nella bottiglia», non hanno destinatario, sono missive che l’autore ha indirizzato «a un fermo posta sconosciuto». E' lo stesso Tabucchi a definirle «discorsi autoreferenziali», tentativi di spiegare a se stessi qualcosa che si è capito in ritardo; a causa di ciò si è perduta un’occasione irripetibile e poi... «la vita è transitata». Per questo libro gli viene attribuito il premio France Culture 2002 per la letteratura straniera.

Nel 2003 appare in libreria Autobiografie altrui. Poetiche a posteriori, sette testi di poetica, per la maggior parte inediti o inediti in Italia, che illuminano un pensiero, una parola, una suggestione presente nei romanzi dello scrittore.

Lisbona è la città in cui vive scrivendo per sei mesi all’anno, insieme alla moglie, che vi è nata, e ai figli: un maschio e una femmina. Passa il resto dell’anno in Toscana, e insegna Letteratura all’Università di Siena. Tabucchi infatti, si considera scrittore solo in un senso ontologico, perché dal punto di vista esistenziale è felice di potersi definire “professore universitario”. La Letteratura per Tabucchi non è una professione, «ma qualcosa che coinvolge i desideri, i sogni e la fantasia». (Antonio Tabucchi, un dubitatore impegnato. Intervista di Asbel Lopez).

Antonio Tabucchi ha accesso alle pagine culturali del «Corriere della Sera» e del «País», dove i suoi articoli appaiono regolarmente nella sezione letteraria.

Nell'articolo La letteratura come memoria , ripercorrendo le opere di Antonio Tabucchi, nelle parole di alcuni scrittori (Ferroni, Mauri, Romano, Segre), si riscontra una tenace fede nella letteratura come memoria, «memoria lunga che si oppone alla memoria breve dei mass-media», letteratura come veicolo verso una presa di coscienza che avviene per vie tortuose e misteriose e contribuisce a una maturazione, a un ingrandimento, una dilatazione del nostro angusto piano esistenziale.

Milano, 18.11.2002
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Valeria C., Firenze, 16/09/'04

Definisco i libri di tabucchi un intensa strada onirica che conduce attraverso le parole a un incrocio tra realtà e immaginazione. Se la capacità di sognare aiuta ad essere e a resistere come persone migliori in quesa società, i suoi testi ne sono una fonte dissetante e come le fonti preziose, ispirano la creatività, valore che distingue dal vivere comune! Quindi grazie

Sanya Samac, Toronto (Canada), 21/06/'04

Otto anni fa ho creato un club per pessoani sul Yahoo; a quel tempo non conoscevo neanche il nome di Tabucchi. Un'amica m'ha fatto leggere "Sostiene Pereira" in inglese. Si puo immaginare la mia gioia alla scoperta d'un altro scrittore cosi vicino a Pessoa nell'umore e sensibilita.

Emanuele Galtieri (goldfoots@gsmbox.it), Bari, 25/05/'04

Sostiene Pereira è il miglior romanzo dei giorni nostri: concentra in se una straordinaria leggerezza, uno stile linguistico molto particolare, temi scottanti dalla dittatura alla libertà di stampa.

Fede (darkjim@3000.it), 13/05/'04

Oddio i libri di Tabucchi sono fantastici, per ora ho letto solo Requiem e L'Angelo Nero...sono incredibili, è quasi come intraprendere un viaggio psichedelico all'insegna dell'avvetura, dell'imaginazione, sospeso tra fantasia e realtà...non riesci a capire dove sei, perché sei lì...questi 2 libri li consiglio a tutti....un mio grande desiderio sarebbe quello di incontrare Tabucchi di persona per porgli alcune domande....

Irene Bellocco (nene713@bluemail.ch), Chur (Svizzera), 29/04/'04

ho appena finito di leggere "tristano muore" e trovo che sia un libro fantastico. pieno di emozioni e intenso. lo consiglio a tutti!

Anna Rita Conte (xcontex@libero.it), Vercelli, 04/04/'04

Mi piace il suo modo di scrivere. Non è mai chiaro se quello che scrive è una realtà o quella che avrebbe voluto fosse una realtà, o pensieri lasciati liberi senza restrizioni, o fantasia e basta. Riesce a rendere presenti figure non descritte, di cui non si sa niente, ma che rappresentano una parte importante del racconto. Ho letto "Tristano muore", e la scrittura fantastica senza tempo e senza luogo mi ha coinvolta intensamente, e ad un certo punto ho ritrovato "Lettera al vento" di "Si sta facendo sempre più tardi". Può sembrare assurdo, ma le identiche parole in due libri diversi, a me sono sembrate completamente diverse, e questa secondo me è la grandezza della scrittura di Tabucchi.

Maria Matilde Naldoni (maamul@ciudad.com.ar), Buenos Aires (Argentina), 08/03/'04

Sono argentina,ma sposata con un figlio d'italiani,ho deciso un giorno di studiare la lingua italiana. Ho trovato un libro di Tabucchi:"Donna di Porto Pim" L'ho comprato e l'ho letto. Sebbene ho dovuto leggerlo col dizionario tra le mani, è stato un piacere così grosso che mai ho potuto lsmettere di leggere Tabucchi.Ho passato bellisime ore con "La testa perduta..." e con "Sostiene..."ma sopratutto con ogni piccolo racconto degli altri libri. Peccato che adesso in Argentina le cose non vadano bene.Ogni giorno i libri stranieri sono più cari e,a volte non posso comprarli. Grazie,signor Tabucchi,dalla sua compagnia in tutti questi anni di studio della "dolce lingua del Dante".Grazie per farmi sognare con gli occhi aperti,grazie per darmi un pasaggio nella sua macchina della immaginazione...ArrivederLa.

Andrea Berico (ansreaberico@libero.it), Vizzolo Predabissi (Mi), 23/11/2003

Secondo me Antonio Tabucchi é un autore fantastico! Mi piacciono quasi tutti i suoi libri ma soprattutto "Sostiene Pereira". Mi é piaciuto tanto che l'avrò almeno 16-17 volte! Vi chiedo quindi gentilmente se potreste fornirmi almeno il suo indirizzo di posta elettronica perché vorrei conferirgli personalmente queste parole!


Monica di Battista (monicadibattista@virgilio.it), Bologna, 14/08/'03

Ringrazio Tabucchi perché ho riscoperto il valore delle capacità creative della nostra immaginazione- e del senso di libertà che ne scaturisce- spesso offuscata dalle illusionarie falsità del mondo in cui viviamo. Penso che ogni uomo desideri essere felice realizzando i propri sogni, ma Tabucchi cosa sogna di più?

Pinella Nicotra (pinella.nicotra@tiscalinet.it), Sant'Alfio (CT), 2/08/'03

Ho riletto dopo otto anni( circa) il MERAVIGLIOSO LIBRO di Antonio Tabucchi "Sostiene Pereira"....Ho rivisto proprio in questi giorni il Film di Roberto Faenza "Sostiene Pereira". Sto partendo per il Portogallo.Il ricordo INDELEBILE della grande interpretazione di Marcello Mastroianni...mi ha commosso tanto.Grazie all'autore Antonio Tabucchi che con il suo grande AMORE per la terra di Fernando Pessoa e non solo,ha infuso TRASPORTO, CURIOSITA' e voglia di CONOSCENZA...anche ai più pigri VIAGGIATORI....saluti....Pinella Nicotra

Luisa Viola (luisaviola@hotmail.com), Roma, 06/06/03

Grazie Antonio per avermi fatto conoscere, attraverso i tuoi testi, Fernando Pessoa ed avermi portato sulle sue tracce in una Lisbona incantevole. Luisa

Anna Maria Ercilli (annamariaercilli@katamail.com), Trento, 24/11/2002

Conosco ben poco dell'uomo scrittore. Dalla breve e accurata biografia trovo uno spunto che mi appartiene: dubitare. E' un codice di vita che apprezzo, perché la certezza non deve precludere la ricerca costante nella ns. vita, sia personale che professionale. Non faccio la classifica degli autori, perché la ricerca continua... Certo Tabucchi mi ha preso la "mente" in alcuni testi, che ho riletto per la seconda volta.




http://www.italialibri.net - email: - Ultima revisione Mar, 10 ott 2006

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