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11 Settembre 2001-2004
Pubblichiamo l'abstract e l'introduzione dall'indagine socio-linguistica condotta dall'Associazione ItaliaLibri «Org.» sull’impatto del messaggio di Oriana Fallaci, attraverso i forum del sito www.italialibri.net


Una rivolta contro la ragione è, in termini filosofici, una rivolta contro l’etica ed è questa la definizione che abbiamo voluto attribuire al fenomeno di entusiasmo collettivo suscitato dalle posizioni espresse da Oriana Fallaci in seguito all’11 settembre 2001 e in particolare dopo la pubblicazione del libro
La forza della Ragione (Rizzoli International, 2004). L’indagine, che ha interessato i messaggi pervenuti al sito di ItaliaLibri (www.italialibri.net) a commento delle pagine dedicate alla scrittrice tra il primo aprile e il 30 maggio 2004, ha portato a individuare alcuni caratteri comuni che hanno permesso di identificare sedici differenti profili. Ripartiti in cinque categorie, questi profili rappresentano una gradazione dei sentimenti assunti dal campione nei confronti delle tesi esposte da Oriana Fallaci. Il campione preso in esame suggerisce l’esistenza di un’ampia fascia di pubblico propenso a considerare superati i valori di civiltà e di convivenza. A nostro parere, le ragioni di questo atteggiamento sono da ricercare nello sconcerto provocato non solo dalle notizie riportate dai media, ma anche dai messaggi contraddittorî che le accompagnano. Molte persone si rivelano disponibili a seguire chiunque, dotato di sufficiente carisma, le indirizzi verso un bersaglio “esterno” riconoscibile e identificabile, contro le istituzioni e in difesa dei valori di un’ipotetica provenienza. Paradossalmente, i valori di civiltà messi in discussione e i valori di civiltà “recuperati” grazie alla “Ragione” sembrano essere i medesimi. Emerge un travisamento, dovuto a una insufficiente trasmissione dei valori dell’Europa, dietro a cui si fa strada il fantasma di una “cristianità atea”, inquietante almeno quanto il movimento integralista islamico a cui si contrappone.

«Le chiese distrutte, le opere d’arte incenerite, gli incunaboli incendiati, in Italia, in Francia, in Spagna, in Germania, in Inghilterra, in Olanda, in Svezia, in Russia, in Serbia (ma qui la Storia ha iniziato il suo corso ineluttabile con l’infingardo avallo della classe politica europea)...
[G.R., Vicenza]

(Questa indagine è dedicata a tutti i lettori di ItaliaLibri.)

Tav. II - Consenso
olti, forse la maggioranza, di quanti si collegano a Internet per digitare il nome di Oriana Fallaci o del suo ultimo libro La Forza della Ragione su un motore di ricerca ed entrano nel sito di ItaliaLibri (www.italialibri.net) non sono spinti necessariamente dall’interesse per la letteratura, o anche soltanto per la lettura in generale. In alcuni casi (pochi) lo hanno dichiarato apertamente: «Premetto che non mi piace molto leggere e che tra l’altro non ho mai letto libri della Fallaci...», scrive un uomo di Prato. «Per una come me che non legge quasi mai riuscire a fare tutta d’un fiato un tuo libro...», scrive una lettrice.

Il fatto che molti si avvalgano della possibilità di lasciare un messaggio ci offre però una grande opportunità: osservare il fenomeno e valutarlo, per poterlo collocare insieme agli avvenimenti che costituiscono il nostro presente, in un contesto che possiamo descrivere, comprendere, misurare, accettare e, forse, contribuire a cambiare.

Il ritratto che viene delineato da questi commenti non corrisponde a una riproduzione fedele del pensiero della popolazione “italica” nel suo complesso, né tantomeno della popolazione dei lettori di libri. Lo si desume dal confronto con il profilo del lettore che frequenta il sito di ItaliaLibri, come questo si delinea dalle rilevazioni dei dati relativi al 2003, o di quelli relativi al primo trimestre del 2004 (vedi tavole IV e V a pagina 8).

Tav. IV - Età
Spicca la quasi totale assenza di un contraddittorio. Il campione che abbiamo analizzato rappresenta in gran parte persone che si riconoscono nelle tesi della signora Fallaci e da esse traggono l’incoraggiamento per accettarsi e proporsi come portatori di idee fino a ora ritenute “inaccettabili”; persone che nella scrittrice hanno trovato il proprio portavoce e spingono il proprio entusiasmo fino a ipotizzare la costituzione di un partito politico; che esprimono la propria gratitudine per la liberazione dai sensi di colpa e dall’isolamento messo in atto da una società insensatamente buonista e tollerante, accondiscendente oltre ogni possibile logica; che vi trovano un avallo per posizioni oltranziste di insofferenza e di intolleranza nei confronti della diversità.

L’analisi che abbiamo sviluppato ci ha portato a trarre alcune conclusioni.

1) L’esempio di Oriana Fallaci, come lo si recepisce ne La Forza della Ragione, trova nel nostro campione, a diversi gradi di consapevolezza, la brace su cui soffiare per alimentare una rivolta contro i precetti della religione cristiana e contro i principi dell’etica laica che fino ad oggi abbiamo considerato caratteristiche dell’Humanitas, della Democrazia e dell’Occidente: una “differenza” che ci distingue, di cui andiamo fieri e che politicamente abbiamo sempre considerato di poter vantare come una conquista di fronte al mondo intero. Voltare le spalle a questi valori rappresenta una fonte di sconcerto per quella piccola parte di lettori che hanno espresso rilievi critici nei confronti della scrittrice.

2) Gli interventi di Oriana Fallaci fanno emergere i sentimenti antieuropeisti di una fascia di popolazione che ignora la visione pacifista e unificatrice dell’Europa, o la ritiene non adeguata alla realtà. Si intuisce quindi una debolezza nella diffusione di messaggi formativi che chiariscano al cittadino il fine che sottende il progetto europeo. Questo favorisce chi fomenta delle manifestazioni collettive di aggressività e di insofferenza.

Tav. III - Profili
3) È comunque in un certo grado positivo dare alle persone la possibilità di esporre una posizione concettuale, giusta o sbagliata che sia, e offrire in questo modo la possibilità di fare un passo avanti nella formulazione delle proprie idee.

4) Se un libro, per quanto criticabile, stimola persone che non leggono a visitare un sito di metaletteratura, dal nostro punto di vista non può essere giudicato del tutto negativamente.
Destinatari della ricerca sono gli operatori culturali e dell’informazione, i formatori, i politici e tutti coloro che hanno a cuore il futuro dell’Unione europea e si trovano nella posizione di poterne diffondere i concetti fondanti.

La ricerca prelude a un convegno che si terrà in autunno a Milano sui temi dell'etica e dell'Europa.

La sintesi della ricerca è disponibile a tutti, in formato pdf , all'indirizzo: www.italialibri.net/ricerche/rivoltaragione.pdf

Milano, 11 settembre 2004
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