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I commenti dei lettori
Terry Nesti (terryn@tin.it) Pistoia 22.06.2001 Prima di tutto complimenti Roberto, la signora o signorina Katia Giaccardi ha pienamente ragione, farai molta strada nell'ambito delle belle lettere. L'affermazione che "La letteratura diviene questo, forse, ambito in cui legoismo si dipana nella sua cavità nulle per affermarsi e tutelarsi nellarbitrio della proposizione. Aspetto possibile della libertà che non raggiunge neanche la potenzialità. La letteratura landolfiana così, si costruisce come una cattedrale gotica di sintassi dagli interni barocchi di descrizioni e dalle navate romaniche di assurdi personaggi. Una struttura salda e notturna poggiata sul nulla, sospesa in un assenza ineffabile." riassume in poche frasi tutti gli intenti letterari di Landodolfi (al termine intenti letterari si sarà rigirato nella tomba, ma era l'unico termine che mi sovveniva alla mente. La scrittura (che qualche divinità mi protegga da quel che sto per dire) è l'unica possibiltà che l'uomo possiede di scimmiottare Dio. Landolfi lo sa, ma la sua divinità è il Nulla (di plotiniana memoria). La parola, il senso della frase tutto torna ai Mani: la realtà non esiste tutto è Nulla suprema Menzogna, ma se la mensogna fosse la realtà? (pensiamo al Tradimento dove la morte si trasforma in vita perpetua)Ecco la chiave, e tu Roberto lo hai capito, le bugie, le verità in Landolfi sono sempre al quadrato perché l'impossibile non è altro che una possibilità moltiplicata per se stessa. La vita è matematica, magari non la matematica elementare a cui noi siamo legati, ma uan matematica che lavora con numeri infiniti e improbabili. Ecco perché Signor Racca (mi scusi la prolissità, ma è un difetto che non credo riuscirò a correggere) quegli scrittori menzogneri che secondo lei scrivono sul nulla e per il nulla, in realtà (perlomeno a me) parlano della vita, di un esistenza menzognera, ma anche l'unica che per adesso ci è concesso vivere. Sull'oziosita dei Nostri non intervengo neanche ricordandole cos'è l'otium latino; mi dia retta provi a lasciare per un pò da parte (non per sempre si impara qualcosa dappertutto) i suoi maestri ed entrare un poco in quella che un tempo era considerata, con un termine calcistico letteratura di serie B (la science fiction per esempio) e vedrà che a volte hanno anticipato realtà inimmaginabili. La letteratura non ha bisogno di distinzioni ci sono solo demiurghi a noi più consoni ed altri meno. Ancora tanti auguri a Roberto per i suoi scritti futuri.
Katia Giaccardi, 09.06.2001 Caro signor Racca non mi ero sbagliata ad intuire di cosa è fatta la sua interiorità. Non aggiungo nulla,perchè la mia risposta al suo commento è là,chiara e tranquilla. Il suo secondo intervento, caro signore, si "commenta da sè" e non vale la pena che io aggiunga altro. Tutti leggeranno ciò che ha scritto. Rinnovo i miei più fervidi auguri a Roberto Saviano, di strada ne farà e tanta!
Davide Racca (eduracca@tin.it) 06.06.2001 Gentile signora K., la ringrazio per aver rispettato tanto cortesemente la mia opinione. Sono le persone come Lei che mi incoraggiano a scrivere (da ignorante, cioè da non conoscitore!) certe cose su certi temi quando si presenta la giusta occasione. Forse le posso dare ragione quando dice che infondo larte è arte! Sarebbe qualcosa di diverso se non lo fosse, no? Ma che bisogna rispettare tutti
questa poi! soprattutto se artisti come il giovane signor S.! La bellezza dellinvenzione, la libertà dello scrivere, la menzogna, limmoralità, il cinismo
per culminare questa sublime silloge di appannaggi letterari con lamore e lodio
ah, gustosa questa sorsata dacqua fresca alla sorgente del
nulla! Sì certo, non si scandalizzi signora mia, del
nulla!!! ha capito bene: perché di
nulla tratta la Sua letteratura e quella del giovane signor S., non di qualcosa! Sarò pure limitato, ottuso, come Lei tiene a sottolineare, signora mia cara, ma è certo che dal
nulla nessuno vi smuove
forse neanche il mio buon Dio a pregarlo! (non certo il vostro di dio
no!,voi accoliti della società letteraria vi contentate di facili muse daccatto, delle prime che vi capitano sottomano e che senza troppe pretese soddisfano le vostre misere vogliuzze notturne! quanto a libro?- dite loro incontrandole sul marciapiede della Parola, e quelle a subire le angherie da sforzati della pagina quali siete
siate maledetti! voi che fate solo quello che volete fare
con la faciloneria da dilettanti della libertà del tutto e subito
voi e i vostri libercoli del
nulla!!!). Il nulla! signora mia bella, il nulla!!! come si fa a scrivere il
nulla! bisogna avere una fede cieca in quello che non si pensa e non si dice
per poter sostenere, come il nostro giovane signor S., che si sta facendo letteratura del
nulla!!! o della menzogna, peggio ancora! Ma basta , basta così, si sta degenerando
voi state degenerando! Ma sa cosa cè di nuovo, cara signora K.? A voi ciò che vi meritate: il
nulla! Per quanto mi riguarda torno ai miei rassicuranti libri: i miei cari
Baricco
Brizzi
Brizzi
Baricco
bah! Forse sarebbe meglio
come avete detto che si chiamano i vostri? Cordiali saluti
Livio Macchi, 04.06.2001 Ho letto con grande interesse il saggio di Saviano, e man mano che procedevo nella lettura aumentava in me l'entusiasmo e la considerazione per il suo lavoro. È un saggio molto acuto, profondo, portato avanti con la giusta dose di citazioni e di modelli matematico-linguistici, e soprattutto sostenuto da una lingua ricca e capace di fulminanti metafore e similitudini. Fra tutte, la "proposizione (manganelliana) scritta quando lascia illibate tutte le sue possibili varianti", o "la parola manganelliana subisce un gargarismo nel cavo orale del significato". Katia Giaccardi, 4 giugno 2001 Commento al saggio magnifico e profondo di Roberto Saviano. Davide Racca (eduracca@tin.it) 01.giugno.2001 Intervengo sul lavoro Hic furor, hic, superi, sit mihi perpetuus del giovane signor S.. Premetto di non avere dimestichezza con affari letterari di un certo tipo (sono un uomo pratico io!), né tanto meno con i due bugiardi da lui analizzati: tali Giorgio Landolfi e Tommaso Manganelli, se non erro! Intervengo dunque per denunciare il mio profondo imbarazzo nei confronti di una letteratura che spudoratamente dichiara di non servire a nulla. Ma come a nulla? Bhe, mi sento offeso dalla sfacciata prosopopea e leggerezza di certi individui che si assurgono a scrittori oziosi vantandosi di incarnare il nulla!; e ancor più mi risultano indigesti coloro che, come il giovane signore S., legittimano tali atteggiamenti encomiandone la dissoluta sagacia e il bello stile; sono una persona di solidi principi morali io, altroché! Non riesco ad accettare tutto questo nulla! E poi a me hanno sempre insegnato che bisogna economizzare ogni sforzo per ottenere qualcosa, giammai spendere risorse per nulla! E dire sempre la verità in ogni circostanza perché si sa che, poi, al cospetto di Dio ! (mi domando se queste persone siano mai andate in chiesa e abbaino mai intinto il loro pennino nel calamaio del timore e dellacqua santa!) Ecco allora che il mio intervento acquista un preciso intento censorio, non bacchettone, no! assolutamente, perché ci sia un contenimento delle afasie cerebrali (di cui certi individui dimostrano essere portatori sani) che rischiano di infettare altri innocenti come ad esempio il giovane signore S. ché già ha sparso la voce di essere anche lui un esperto del nulla e addirittura di amare chi disdegna se stesso! Il giovane signore S. dimostra con tali affermazioni di essere incapace di accettarsi e soprattutto è la prova lapalissiana che certi libri debbano essere messi allindice (ah, i bei tempi di una volta!) almeno per tre ordini di motivi: 1) creano afasia tra parola e vita determinando dolori forti allo stomaco; Infine vorrei aggiungere, e concludo, che a questi libri citati dal giovane signore S. le case editrici dovrebbero preferire (anche «La libreria di Dora» naturalmente qualora volesse accogliere il mio onesto e sincero invito) libri più rassicuranti come quelli del bravo Baricco e dellottimo Brizzi (questi sì, caro giovane signore S, che vanno dal nulla verso il nulla passando ovviamente per il nulla!). Tanti auguri per i suoi scritti futuri!
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