D. Ha frequentato la facoltà di Giurisprudenza dellUniversità Cattolica. Qual è il tema della sua tesi di laurea?
a tesi, in Filosofia del Diritto, riguardava la crisi dei diritti della persona umana, della dichiarazione della Società delle Nazioni allora non si chiamava ancora ONU. Verteva sulla crisi di questi diritti delluomo. Non mi sono laureato allUniversità Cattolica, bensì allUniversità di Messina. Qui a Milano, allUniversità Cattolica, ho fatto tre anni. Vi sono approdato non per convinzioni religiose ma casualmente, perché avevo desiderio di lasciare lisola e conoscere il famoso continente. Il continente per noi siciliani era una sorta di mito. Cera stato il cognatino del mio fratello maggiore che era approdato prima di me alla Cattolica e quando in casa si fece la riunione per stabilire dove mandarmi a studiare, mio fratello maggiore disse: «Lo mandiamo a Milano», perché cera il precedente del cognatino.
AllUniversità Cattolica cerano molti studenti meridionali delle zone più depresse, della Calabria, della Lucania, della Puglia. Molti siciliani. Molti erano «a posto gratuito» perché avevano il certificato di povertà che rilasciavano i parroci. Questi miei compagni di scuola divennero poi, con gli anni, classe dirigente italiana. Molti eminenti uomini politici, democristiani, cerano i fratelli De Mita, Gerardo Bianco, i fratelli Prodi. Era lItalia che riprendeva le sue fila. Io sono arrivato a Milano nel 52 e quindi era ancora una Milano che si stava ricostruendo dopo la ferita della guerra.
Poi ho dovuto interrompere gli studi per un disguido di carattere burocratico non avevo presentato i documenti di iscrizione allUniversità per avere lesenzione militare ero stato chiamato militare, sono dovuto partire e sono capitato in uno scaglione di ex detenuti e di persone che facevano il militare in ritardo, perché magari erano andati allestero ed erano tornati, quasi tutti analfabeti. Io diventai lo scrivano del plotone, scrivevo le lettere per le famiglie di questi militari. Finito il periodo militare che allora era lunghissimo, durava 18 mesi, mi trasferii a Messina dove mi laureai con un professore di filosofia del diritto, uno che aveva fatto parte della Costituente, un socialista. Mi laureai. Come alibi, per ritardare limpegno con il lavoro, mi mise a fare la pratica notarile, prima presso un notaio del paese e poi andai a fare la pratica presso mio cognato che era notaio a Lipari, e ho vissuto questa bella stagione di peregrinazione per le isole Eolie, dove andavamo a fare i contratti, testamenti, compravendite e così via. Non diventai notaio. Quegli anni mi servirono per coltivare quella che era la mia passione per la lettura. Fu in quegli anni che cominciai a scrivere il mio primo romanzo, La ferita dellaprile.
D. Questo è il momento in cui ha maturato lidea di diventare uno scrittore di professione?
Gennaio, febbraio, marzo 2001
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