…Una volta nato non ti dovrai scoraggiare, dicevi: neanche a soffrire, neanche a morire. Se uno muore vuol dire che è nato, che è uscito dal niente, e niente è peggiore del niente: il brutto è dover dire di non esserci stato
Oriana Fallaci
Lettera a un bambino mai nato
Una donna, senza nome e senza volto, nell'attimo stesso in cui si accorge che dentro di sé esiste «una goccia di vita scappata dal nulla», si pone l'antico angoscioso «dilemma di dare la vita o negarla».

In Lettera a un bambino mai nato (1975) viene così a rappresentarsi il drammatico monologo di una donna sola e indipendente, per la quale la maternità non è né «un dovere morale» né «un fatto biologico», ma «una scelta cosciente».