Tiziano Terzani, Un altro giro di giostra
Longanesi & C., 2004
181 pp., Euro 10,00
olti sono i profeti inascoltati dei tempi di oggi, da Martin Luther King a Gandhi, da Robert Kennedy ai giudici uccisi dalla mafia, Falcone e Borsellino e tanti altri. Uno di questi è recentemente scomparso. Non era né un politico, né un giudice, né un agitatore.Faceva semplicemente il suo mestiere di giornalista, corrispondente da zone di guerra per la rivista tedesca «Der Spiegel.»
Ma la sua recente morte nel luglio 2004 a Firenze ha lasciato uneco incredibile in tutto il mondo: come mai?
Tiziano Terzani, scrittore e giornalista era piuttosto sconosciuto in Italia, solo i lettori raffinati lo conoscevano, quelli che leggevano la sua risposta alla Fallaci sul Corriere dopo l11 settembre.
Era un curioso e appassionato testimone del nostro tempo, aveva preso parte ai principali avvenimenti, dalla caduta del muro di Berlino, alla guerra del Vietnam, quando gli americani si ritirarono e, subentrando il regime, Tiziano assistette alla presa di potere dei comunisti a Saigon.
Dopo un lungo soggiorno in Cina, conclusosi con larresto di Tiziano per attività conrorivoluzionarie, il giornalista-scrittore continua i suoi viaggi e, dopo il libro Un indovino mi disse del 95, cronaca di un anno vissuto senza prendere aerei, quindi con un ritmo di cammino più lento, si accorge di essere malato di tumore.
E così che nasce il libro Un altro giro di giostra, un lungo racconto autobiografico.
Tiziano, appresa la sentenza della sua malattia, prova prima la medicina tradizionale a New York, poi intraprende un viaggio in tutta lAsia per cercare una cura alternativa.
DallIndia al Tibet, alle Filippine, con la sua inesauribile curiosità dialoga con tutti i possibili maghi, saggi, santoni orientali, prova tutte le medicine alternative, dalle diete alle erbe, ai digiuni, ai canti sacri, alla meditazione yoga, allayurvedica, al qi gong, alla pranoterapia e ancora a tutto ciò che possiamo immaginare.
Tiziano non trova però la cura per sé: essendo, come dice lui, un fiorentino scettico, con millenni di razionalità alle spalle, non riesce a credere in questi rimedi; ma trova in Oriente unaltra realtà, la più importante: la pace e la saggezza interiore.
Una cura per lanima è quella di cambiare se stessi, cambiare punto di vista, trovarsi in armonia con la natura, con il creato, compresi gli animali, e le piante, vissuti in unottica francescana di fratelli.
Soprattutto è in armonia con la propria mente, che pacificata e serena, riesce a donargli quella invidiabile pace che nessun medico gli può dare.
Lultimo suo ritiro è a Orsigna, sullAppennino toscano, che gli ricorda un po il paesaggio dellHimalaya, dove ha soggiornato a lungo. Come gli antichi saggi indiani, là Tiziano vive in pace con se stesso e in meditazione, avendo ritrovato il senso del vivere e del morire.
Ma, pur nella sua vita eremitica, continua a influenzare e a dare testimonianza anche a noi.
Con la passione e la curiosità che lo caratterizzano Tiziano ci parla della guerra, di cui come corrispondente ha visto molto, dellavidità dellOccidente, sempre alla ricerca del piacere e dellavere, della saggezza orientale, degli incontri con personaggi singolari, della vita e della morte, dei fatti del nostro tempo, intrecciati con le storie di Budda e dei mistici zen.
Ogni fatterello, ogni storia raccontata dai monaci zen o dai saggi indù è per lui unoccasione di conversione, mentre losservare la natura, gli uccelli, i conigli, le nuvole, gli dà un invidiabile pace e allegria.
Le sue risate proverbiali, la gioia di vivere che emana da lui ci toglie non solo la paura della morte , ma ci dona il senso vero della vita , che va gustata con leggerezza, vissuta con amore e con distacco. Anche la politica (ricordiamo il famoso libro Lettere contro la guerra, scritto dopo l11 settembre) viene vista con questo grande distacco: egli è pronto a dare la sua testimonianza, ma anche a perdere tutto, per rivivere unaltra vita...
Ci chiediamo , dopo aver letto questo libro, se la morte ancora esista per certe grandi anime, che continuano il loro viaggio fra noi .
«Questo è ciò che posso consigliare agli altri: cambiare vita per cambiare se stessi. [...] I libri sacri, i maestri, i guru, le religioni servono, ma come servono gli ascensori che ci portano su. [...] lultimo pezzo del cammino, quella scaletta che conduce al tetto del mondo, quellultimo pezzo va fatto a piedi da soli. [...] Vivo ora qui con la sensazione che luniverso è straordinario, che niente mai ci succede per caso, che la vita è una continua scoperta. E io sono particolarmente fortunato perché, ora più che mai, ogni giorno è un altro giro di giostra.» (dalla sua intervista).