NARRATIVA | POESIA | SAGGISTICA | DOSSIER | INTERVISTE |
COME PRIMA DELLE MADRI, ROMANZO DI SIMONA VINCI CHE INDAGA LA CRESCITA E LA SEPARAZIONE DALLA MADRE |
|
|
|||
FORUM | CONTRIBUTI | RIVISTA |
Come prima delle madri (2003) |
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
![]() |
Possono i ragazzini salvare il mondo? Aprire gli occhi, abbandonando un mondo innocente, separandosi da una madre che si ricorda bella, ma che si scopre bugiarda, complice dei fascisti, non significa forse entrare nel mondo adulto? E allora il mondo non può essere salvato dai ragazzini. Dopo perlomeno. Quando ragazzini non si è più, quando si è imparato che crescere significa accettare che un giorno le persone ci siano e il giorno dopo possano non esserci più. Prima delle madri forse era possibile. Prima di sapere. Ora si sa, si conosce. Ora bisogna liberarsi interiorizzando il lutto di una madre che si scopre diversa, che allodore dolce del corpo ha sostituito quello di tabacco e di cognac. Liberando i segreti del diario di Irina, liberandosi dalla sua condizione di tonto, anche se questo comporterà far morire una parte di sé. Ora bisogna «credere che sua madre, la dea, langelo che sussurra parole da pulcino nellorecchio è cattiva come nessuno al mondo è cattivo [ ] che cerano storie prima, che cera una vita prima» e lui deve cambiare la posizione che occupava allora. Forse anche solo accettando che la stessa madre fu strappata da casa, che imparò a uccidere in fretta, che conobbe presto il corpo degli uomini e che troppo presto si consolò con lalcool e con quella polverina che riusciva a farla rivedere bambina. Il romanzo, che la Vinci colloca storicamente durante la guerra civile in Italia, mentre il regime fascista si stava deteriorando, mostra al lettore tutti questi punti di vista usando sia piani temporali diversi che forme di racconto a incastro. È il tempo del racconto di Tea, la madre di Pietro, bella, dai fianchi sensuali, che conosce Leon e lo segue, che si scopre capace di far funzionare una pistola, che viene chiusa in una clinica, che si scopre incinta e che, esattamente come Irina, si tiene compagnia con un quaderno. Irina è la compagna dinfanzia di Pietro, Irina la raccontapalle, linventastorie, troppo curiosa, sente di essere odiata dalla madre di Pietro, e non sa perché. Ed è il tempo di Nina, dagli occhi gialli, che insegna lamore a Pietro, che lo introduce dentro di sé, e che, coraggiosa e selvatica, porta da mangiare la notte nel bosco a chi si nasconde e la guerra non vuole farla più. Ma è soprattutto il tempo di Pietro che impara «che non deve farsi domande, che le domande non servono a niente, che ci sono solo le cose che si fanno». Pietro, che la madre aveva chiamato così perché la pietra non cambia, resiste. Ma per resistere Pietro deve cambiare, assolvere sua madre, capire che il primo oggetto damore è fallibile, toglierle lonnipotenza tutelante che accompagna linfanzia. Solo così potrà ritrovare finalmente la sua casa, quella con le scelte e i valori che ha costruito. Suoi. Una casa maschile. Facendo morire la madre e tutte le donne che lo hanno accompagnato. Capendo che le cose prima o poi si sarebbero sistemate da sole. Tra gli uomini, tra i soldati che nella scena finale del libro lo accolgono a consumare un pasto insieme: «Quando si sono seduti al tavolo per mangiare, al ragazzo è sembrato di essere di nuovo a casa. Non a casa sua. La casa di qualcuno che non conosceva, con le abitudini, i gesti tutte le cose consolidate da anni e anni di esercizio, ma che per lui erano ancora da imparare». Non si può più tornare indietro quando si è iniziato a crescere. A cura della Redazione Virtuale Milano, 28 luglio 2003 |
![]() |
|
![]() |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
I commenti dei lettori
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
![]() |