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IL PORTO SEPOLTO RECA ANCHE UN VALORE INTROSPETTIVO, PER GIUSEPPE UNGARETTI è CIÒ CHE DI SEGRETO RIMANE IN NOI, INDECIFRABILE |
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Il porto sepolto (1916) |
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IL PORTO SEPOLTO. Vi arriva il poeta Di questa poesia Ecco come il poeta spiega il significato di questi versi: «Il porto sepolto è ciò che di segreto rimane in noi, indecifrabile». Leone Piccioni commenta: «Per sé il poeta tiene quel nulla che è riuscito a carpire di un segreto che per quanto ci si sforzi di conoscere in toto, sarà sempre inesauribile» (Per conoscere Ungaretti pagina 25). Quanto al titolo, Ungaretti ci da la chiave per decifrarne il senso: «Verso i sedici anni, ho conosciuto due giovani ingegneri francesi i fratelli Thuile, Jean e Hanri Thuile.
«A dire il vero, quei foglietti: cartoline in franchigia, margini di giornali, spazi bianchi di care lettere ricevute sui quali da due anni andavo facendo giorno per giorno il mio esame di coscienza, ficcandoli poi alla rinfusa nel tascapane, non erano destinati a nessun pubblico.» (Vita dun uomo pagine 519 - 521) In questa poesia anche il titolo rientra integralmente nel testo della poesia; infatti il «Vi» in apertura si riferisce a Il porto sepolto. A cura della Redazione Virtuale Milano, 6 maggio 2006 |
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