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I PROFESSORI E ALTRI PROFESSORI, DI MARCO LODOLI, NOVE RACCONTI SULL'ESSENZA DELLA NATURA UMANA |
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I professori e altri professori (2003) |
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Ma Lodoli non mira certo a realizzare un saggio sociologico sulla professione di docente. Linsegnamento o la scuola sembrano essere piuttosto un fondale su cui proiettare storie di disperazione e felicità assurda, che vanno a toccare lessenza stessa della natura umana superando ogni caratterizzazione troppo definita. Così incontriamo Claudio, che si trascina incerto tra il lavoro in un istituto superiore e lattività di critico darte, attento a schivare la vita. Uno che si ritrae spaventato di fronte alla felicità. Oppure conosciamo Sisto e Milena, li seguiamo nelle loro lezioni di scuola guida e ascoltiamo i loro pensieri damore, unico effimero medicamento per le ferite del destino. Nel racconto intitolato Un maestro, scopriamo la pericolosa e magnifica fascinazione delle parole, che possono allontanare un adolescente dal rapporto col mondo: si evidenzia lasimmetria che regola il rapporto tra professore e allievo, per la quale una frase pronunciata con noncuranza può segnare la rotta di una giovane vita. Ma anche in questo caso Lodoli rifiuta certezze o schemi troppo rigidi. Lasimmetria del rapporto può sfavorire linsegnante che, come dimostra la professoressa Roberta nel Rinoceronte, può essere molto più debole dei suoi allievi e rimanere ferita mortalmente da una battuta apparentemente innocua. Le storie de I professori e altri professori parlano di cuori scoperti, anime nude che non sanno addomesticare le emozioni, che non hanno imparato ragioni e costumi della cosiddetta società civile. Maestri e allievi appaiono chiusi tra invisibili pareti di solitudine, vittime di miraggi e incomunicabilità insuperabili. A legare i loro destini e i loro giorni il tenue filo di uno scopo troppo labile per bastare alla sete di esistenza: la posizione sociale, il rispettabile ruolo di professore come unancora piantata a terra per non farsi trascinare in cielo dalla fantasia, dalle visioni che oscurano la ragione. Così i personaggi di Lodoli prendono parte alla vita solo superficialmente, condannati a un destino di esuli senza una vera casa a cui tornare, senza un amore capace di riscaldarli, testimoni involontari di un gioco assurdo. Rimane negli occhi del lettore la musica di una prosa lirica che sfiora domande insormontabili, allude a ciò che non si può definire con la grazia di chi rispetta il mistero e non pretende di svelarlo. A cura della Redazione Virtuale Milano, 25 giugno 2003 |
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I commenti dei lettori
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