Qualcuno ha sostenuto che Questo amore di Roberto Cotroneo non abbia trama, ma non è vero: la storia cè, per quanto lintreccio non sia in effetti particolarmente complesso né costituisca forse lelemento più importante del libro.
Tutto ruota infatti intorno a una situazione iniziale che si dilata, mediante approfondimento e amplificazione, occupando quasi tutto il romanzo: questo punto di partenza viene elaborato e indagato con varie tecniche. Solo nelle pagine finali avviene un ribaltamento: il dato oggettivo iniziale non cambia ma ne viene data una lettura rovesciata, che suggerisce al lettore una realtà opposta a quel che ha letto fino a quel momento.
Quindi Anna, la protagonista della storia, donna moglie e madre innamorata di Edo, lo aspetta da anni perché lui, persa la memoria e la consapevolezza di sé, è scomparso nel nulla; alla fine invece scopriamo che Anna è da 20 anni in coma per una caduta dalla bicicletta, e che la sua attesa del ritorno del marito non era altro che questo suo stato di apparente incoscienza, in cui lei è riuscita a restar legata a lui, a continuare ad alimentare il loro rapporto , pensando vedendo ricordando e vivendo la loro vita insieme, persino la crescita delle loro due figlie. Si risveglia, per un orrendo scherzo del destino, proprio quando lui è morto: nonostante il disperato e prolungato tentativo di non perdersi lun laltro, alla fine devono accettare di allontanarsi, in una realtà oggettiva a cui lei tenta inutilmente di opporsi, stigmatizzando lo stato di incoscienza come lunico modo per continuare a parlargli e ascoltarlo, anche dopo la sopraggiunta morte di lui («Perché siamo tutti destinati a ripartire sempre?»).
Tra la situazione di partenza e linaspettato scioglimento finale, cè lattesa instancabile di questa donna, insegnante sposata allex calciatore che ha voluto studiare poesia e aprire una libreria con lei, la crescita delle loro figlie Margherita e Laura, le ricerche di lui su improbabili piste, a volte letterarie, a volte legate a ricordi comuni, lelaborazione mai portata a termine del dolore dellassenza, la presa di coscienza che lassenza è comunque presenza persino più intensa di quella reale, almeno finchè lui continuerà a vivere in lei. Per questo per Anna lassenza è totalmente diversa dalla morte: «lassenza non è un telefono muto
è un telefono che squilla una volta soltanto e smette» e di fronte a questa non-morte Anna è consapevole di essere sola, priva anche della seduzione del dolore, comunque a volte assurdamente felice, come nella sequenza, bellissima, in cui sparge le foto di Edo sul pavimento e assume il suo punto di vista sul mondo e sul loro passato, reincarnandolo nel proprio sguardo.
Il tono dominante di questo bellissimo racconto damore è quindi leggero, in fondo sereno, tuttal più malinconico, reso così anche mediante la frammentazione del narrato in brevi paragrafi in cui il procedere dellintreccio si frammezza con una tecnica associativa in ricordi, immagini, emozioni della voce narrante e brevi dialoghi tra Anna e gli altri personaggi.
Un aspetto molto significativo e denso della narrazione è quello intertestuale; cè, nel libro, moltissima poesia italiana del Novecento: Montale, Ungaretti, Quasimodo, Campana, Cardarelli e molti altri autori. Ma anche i classici latini (Ovidio e Orazio), i poeti stranieri (Achmatova, Paz, Poe, Neruda, Dickinson, Kavafis, Khayyam, de Sa-Carneiro, senza contare il titolo forse ispirato a Prevert). Ma anche qualche riferimento alla narrativa, con Lanoux (Quando il mare si ritira) e il Cunnigham di Dove la terra finisce, citato in epigrafe.
Insomma un mare magnum di richiami poetici, frutto dellampia conoscenza e introiezione dellautore trasposta poi nei personaggi che è quasi impossibile ricostruire nella sua totalità e che dà al testo uno spessore e una dimensione insoliti in una narrativa che a prima vista è semplice, immediata e rivolta a un ampio target di pubblico, sicuramente colpito da questo vibrante discorso sullamore.