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VUOTO D'AMORE, RACCOLTA DI SEI GRUPPI DI POESIE INEDITE DI ALDA MERINI |
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Vuoto d'amore (1991) |
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Frequente è il parallelismo che viene delineato tra la vita e lopera di Alda Merini: effettivamente lelemento biografico è molto presente nelle sue poesie, con richiami, spesso espliciti, a persone, eventi, situazioni della vita reale. Non fanno eccezione le poesie incluse in questo volume.
Pur se così pressante, lelemento biografico non deve tuttavia diventare lunica o la principale chiave di lettura della poesia della Merini. Come dice Maria Corti nellintroduzione allopera, riferendosi allelemento della follia dellautrice, « vi è prima una realtà tragica vissuta in modo allucinato in cui lei è vinta; poi la stessa realtà irrompe nelluniverso della memoria e viene proiettata in una visione poetica in cui è lei con la penna in mano a vincere »: Io sono certa che nulla più soffocherà la mia rima, Il materiale biografico è dunque un punto di partenza da cui lautrice elabora una visione personale a tratti lucida, a tratti visionaria, metaforica, spesso ermetica della realtà:
ma non sapevo che nascere folle, Lelemento pagano si mescola al cristiano, lamore ha connotati a volte religiosi e a volte erotici, il linguaggio attinge a piene mani dal lessico amoroso per esprimere una varietà di sentimenti che vanno dallamore erotico, a quello platonico, a quello religioso o semplicemente amicale: Ho le stigmate e da sempre, Frequente è il ricorso a immagini del mito utilizzate in chiave metaforica per dar voce a un sentimento o a una esperienza interiore: dèi e personaggi mitologici popolano le sue rime, spesso ricorre la figura della caverna (gli antri di follia, le grotte dorrore) per rappresentare gli abissi del manicomio e della malattia mentale. Particolarmente nelle poesie sul manicomio il linguaggio è pregno di immagini e termini attinti alle diverse tradizioni, accostati per creare ossimori e allucinati contrasti. Termini che solitamente rievocano immagini care, leggere, vengono utilizzati per esprimere esperienze terrificanti (compariva il sudore degli orti sacri, / degli orti maledetti degli ulivi linfame aurora ); la follia spesso sublima nellesperienza religiosa: Laggiù, dove morivano i dannati Numerose sono infine le liriche nelle quali la poetessa riflette sulla propria arte poetica I miei poveri versi e sulla missione del poeta I poeti conclamano il vero, o urla la sua preghiera in faccia alla poesia stessa O poesia , non venirmi addosso A cura della Redazione Virtuale Milano, 22 ottobre 2003 |
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I commenti dei lettori
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