Dario Bellezza, poeta e narratore, nasce a Roma il 5 settembre 1944.
a il suo esordio come poeta, poco più che ventenne, sulla rivista «Nuovi Argomenti». Roma, che fa da sfondo a tutta la sua esistenza personale e artistica, gli permette di conoscere e creare legami con Alberto Moravia, Pier Paolo Pasolini, Elsa Morante, Sandro Penna.
Pubblica nel 1970 il suo primo romanzo, Storia di Nino (edito da De Donato, e poi ripubblicato nel 1992 con il titolo L'Innocenza, da Mondadori), storia di unadolescenza straziante, con la presentazione di Moravia.
Nel 1971 la prima raccolta di poesie viene pubblicata da Garzanti con il titolo Invettive e licenze. Lintroduzione di Pier Paolo Pasolini lo definisce «il miglior poeta della nuova generazione», capace di versi sia magmatici e coinvolti in un dichiarato autobiografismo sia lievi e di naturale grazia.
I successivi romanzi, Lettere a Sodoma (1972, Garzanti; poi edito nuovamente nel 1995 da Marsilio) e Il Carnefice (1973, Garzanti) elaborano le traumatiche vicende personali che lo scrittore vuole mettere a nudo. La testimonianza del proprio vissuto è per Bellezza strumento di provocazione, scontro con una società che lo esilia dal reale. Lio, in chiara evidenza, si racconta nella quotidianità e nella disperazione dei suoi amori, nelle delusioni, nei sogni disillusi, in quella difficoltà di mostrarsi agli altri.
Una dimensione tragica, a tratti volontariamente esasperata, che trova posto nei versi raccolti in Morte Segreta (1976, Garzanti), vincitrice del premio Viareggio.
Nel 1979 pubblica il romanzo Angelo (edito da Garzanti), poi racconta la scomparsa del suo amico Pasolini in Morte di Pasolini (1981, Mondadori) e nel 1982 una nuova raccolta di poesie Libro damore (edito da Guanda) è subito seguita da Io (1983, Mondadori).
Col trascorrere degli anni la produzione artistica di Dario Bellezza approfondisce la coscienza e laccettazione dei limiti dellesistenza umana, la conoscenza del mondo. Un sentimento però domina incontrastato, un dolore che non può essere curato: trovarsi immerso nella realtà eppure rimanervi estraneo, provvisorio.
Serpenta (1987, Mondadori), Libro di Poesia (1990, Garzanti), Testamento di sangue (1992, Garzanti) e Lavversario (1994, Mondadori), con cui vinse il premio Montale, saranno le raccolte di poesia nelle quali, con uninconfondibile fisionomia espressiva, raggiungerà un puro lirismo, pieno, verticale, con toni medio-alti, parlando dellamore, della città, della prigione del corpo, della perduta giovinezza, delle illusioni infrante.
Turbamento (1984, Mondadori), LAmore felice (1986, Rusconi editore) e Nozze col diavolo (1995, Marsilio) sono invece i suoi romanzi, caratterizzati per il continuo contrasto tra un dire elegante e delicato e la tendenza a una vistosa tensione drammatica.
Ultima sua opera è Proclama sul fascino (1996, Mondadori): intenso resoconto di avvicinamento alla morte, asciutto nel suo linguaggio ma capace di emozionare con la sua feroce verità. Lultimo addio.
Dario Bellezza muore a Roma il 31 marzo 1996 di Aids.
«Ha vissuto immerso nella vita, spendendo, anzi dilapidando poeticamente la sua vita, fitta di errori e di illuminazioni. In ciò, superbamente eroico, catastroficamente autodistruttivo. Resta la sua poesia, alta, sublime, "di un impegno immenso"». Così Fabrizio Cavallaro, nel saggio L'amore che si autotradisce, introduttivo alla raccolta critica L'Arcano Fascino dell'Amore Tradito, pubblicata dalla Giulio Perrone Editore di Roma a dieci anni dalla scomparsa del poeta. Testo che appare tra le pagine di ItaliaLibri per gentile concessione dell'editore.
A cura della Redazione Virtuale
Milano, 26 genaio 2006
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